Case popolari, il braccio destro del sindaco fa guerra all’Aler

Non si fa attendere la replica di Paolo Limonta della segretaria del sindaco, che senza tanti giri di parole, prepara la marcia sul Pirellone. «Certo, l’Aler non è particolarmente in sintonia con il nostro vento - scrive- ma la dirigenza è nominata dalla Regione e non dal Comune e, quindi, per “spazzarla via”dovremo vincere anche le elezioni regionali».
Eppure, fanno notare dal Comitato Abitanti San Siro, che hanno indetto una manifestazione per il 30 ottobre «il 20 giugno durante il primo consiglio comunale della giunta Pisapia abbiamo ottenuto il blocco degli sgomberi, ma quello che è accaduto nei quartieri popolari racconta una realtà diversa: da giugno a oggi sono numerosi i casi in cui gli ispettori Aler hanno bussato alle porte degli occupanti per necessità, intimidendoli e sfrattandoli. Quello che pretendiamo sapere è che gioco fa il Comune: se la giunta intende davvero trasformare Milano nella città dell’accoglienza, se ancora il sindaco è convinto che gli inquilini senza titolo siano “occupanti per legittima difesa” allora è necessario cambiare rotta sulle politiche abitative e praticando da subito un alternativa concreta alla gestione pidiellina. Ci chiediamo se il vento è cambiato davvero».
«Sono d’accordo.

L’accoglienza e i diritti non sono soltanto uno slogan - replica a stretto giro Limonta -. Lo so io e lo sanno il sindaco e gli assessori, ma non c’è alcun bisogno di incalzare questa Giunta su questi temi ne, soprattutto, considerarla una sorta di controparte».

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