Case popolari, gli inquilini scendono in piazza

«Vogliamo più sicurezza e bollette meno care». De Corato: «Già stanziati tre milioni»

Dieci pullman per portare i problemi dei quartieri popolari al centro di Milano. Da Quarto Oggiaro al Giambellino, da Niguarda a San Siro gli inquilini delle case ex Aler scendono in piazza: una fiaccolata contro il degrado e l'abbandono che partirà oggi alle 17 da San Babila per concludersi sotto le finestre di Palazzo Marino.
«Nei quartieri popolari si vive e si abita male» dice Carmela Rozza, segretaria generale del Sunia, il sindacato degli inquilini. In primo piano, la questione sicurezza. «Abbiamo un poliziotto di quartiere per 5500 abitanti, non ci sono portieri sociali e l'unica farmacia che c'era è stata chiusa dopo la quarta rapina» si lamentano i pensionati di Quarto Oggiaro radunati in piazzetta Capuana. Uno spiazzo su cui si affacciano tre condomini dove un solo negozio ha la serranda alzata. «Il Comune deve convocarci e spiegare come intende far vivere meglio i cittadini di questi quartieri» insistono sventolando le bollette diventate molto più care, dicono, da quando la gestione è passata dall'Aler alla Global Service, la società che riunisce le tre imprese che nell'autunno del 2003 si sono aggiudicate l'appalto comunale. «Il confronto tra le bollette Aler del 2003 e quelle dei nuovi gestori per il 2004 parla di aumenti del 3-4% sul metano, ma soprattutto del 40-50% per quello che riguarda il gasolio» denuncia il segretario generale dell'Uniat, Mario Savy.
Un incontro previsto per metà dicembre tra sindacati, Comune e società di gestione dovrebbe chiarire il caro bollette, ma il nuovo corso iniziato ad ottobre 2003 non è piaciuto alle famiglie che abitano i 26mila alloggi ex Aler. «Alcuni aumenti sono dovuti al fatto che sono state ora contabilizzate spese prima non conteggiate dall'Aler - risponde il vicesindaco Riccardo De Corato -. Per venire incontro a questa situazione il Comune ha stanziato ad aprile 3 milioni di euro di fondo sociale che vengono assegnati in base al reddito facendo richiesta ai consigli di zona».

Spese più alte e Palazzo Marino assente? La formula dei sindacati inquilini e dei cittadini degli stabili popolari non piace al senatore: «Abbiamo uno staff di tecnici che si occupa solo di controllare i gestori privati - conclude -. Quando c'era l'Aler eravamo in una situazione vicina alla rivolta, ora riceviamo solo qualche telefonata di protesta».

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