Case al posto di posteggi e aree dismesse

L'idea del Comune: usare zone abbandonate lungo la M2 per creare nuovi quartieri

Case al posto di posteggi e aree dismesse
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Milano porta il suo Piano straordinario casa oltre i confini cittadini. Il "Progetto Sistema Abitare" prevede di realizzare su aree di proprietà di Palazzo Marino nei comuni di Gessate, Cologno Monzese e Gorgonzola, per un totale di 300mila metri quadrati, alloggi ma soprattutto servizi. L'idea sarebbe quella di "trasformare spazi non utilizzati - ha spiegato l'assessore al Bilancio con delega al Piano casa Emmanuel Conte - in occasioni di sviluppo urbano, far nascere un laboratorio di sperimentazione territoriale con altri sindaci dell'hinterland". Tradotto: trasformare parcheggi alle fermate delle metropolitane, di aree verdi nelle adiacenze delle stazioni, in case, che potrebbero essere anche popolari ma non solo, studentati, in luoghi di socialità, sport e servizi. Le esigenze saranno decise dal tavolo di coordinamento dei Comuni, coinvolgendo anche altre realtà come Regione Lombardia e Atm, Città Metropolitana e realtà sociali e imprenditoriali del territorio.

Il Progetto, avviato con i comuni lungo la direttrice Est della metropolitana M2, nasce dalla volontà di affrontare la questione abitativa con una visione integrata e un'idea di città che non si ferma ai confini amministrativi. Palazzo Marino è titolare di un patrimonio diffuso fuori dai confini, frutto delle opere di realizzazione della M2. Molte di queste aree, come parcheggi, fasce di viabilità, vuoti urbani, versano oggi in stato di degrado o sono utilizzate in modo improprio. "Palazzo Marino è proprietario di diverse aree lungo gli assi delle linee metropolitane, frutto storico degli espropri durante la loro costruzione, che negli anni non sono stati mantenuti e gestiti", ha spiegato l'assessore Conte.

Ecco dunque la necessità di un lavoro di squadra e di ascolto: "La novità è un piccolo laboratorio dal basso per capire come riorganizzare e che progettualità dare su queste aree" la premessa. "A differenza del piano casa milanese, qui parliamo di riordinare e mettere i comuni in condizione di gestire e manutenere. C'è l'idea di sviluppare un progetto di abitare che comprenda il welfare, i servizi, lo sport, con una visione più ampia del concetto. Se questo metodo funziona, si può accompagnare allo sviluppo delle nuove linee metropolitane e fare questo progetto con i comuni lungo la linea, ex ante" continua Conte.

In questo quadro si inserisce la delibera approvata dalla Giunta, che per dare attuazione al Piano Straordinario per la Casa Accessibile istituisce il Tavolo di Coordinamento intercomunale. Il 9 giugno i sindaci di Cologno, Gorgonzola e Gessate hanno firmato con Milano il verbale d'intesa per avviare ufficialmente questo percorso condiviso. Ma l'ambizione è fare della collaborazione intercomunale un laboratorio permanente, dove sperimentare nuove forme di pianificazione, co-gestione e progettazione integrata.

La novità di questo progetto sta nel "metodo - hanno commentato i sindaci di Gorgonzola Ilaria Saccabarozzi, Cologno Monzese Stefano Zanelli e Gessate Lucia Mantegazza -, che ci siamo dati, cioè un laboratorio della città metolitana dal basso".

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