Da ieri mattina il sindaco Gianni Alemanno ha le chiavi dellex Forte Bravetta, dove il Comune intende realizzare il «museo della Memoria» della città. Le chiavi sono state consegnate al sindaco dal direttore dellagenzia del Demanio, Maurizio Prato, dopo che è stato firmato in Campidoglio il protocollo di intesa tra lagenzia del Demanio e il Comune di Roma «per razionalizzare, ottimizzare e valorizzare il rispettivo patrimonio pubblico». Nel documento, i due enti hanno individuato una serie di beni di particolare interesse di sviluppo sociale «di rigenerazione del territorio e di soddisfacimento degli interessi propri dellamministrazione capitolina o dello Stato».
Su alcuni immobili del Comune, attualmente utilizzati da alcune caserme dellArma dei carabinieri, della polizia e dei vigili del fuoco, il ministero dellInterno paga un canone di locazione al Comune di Roma; mentre alcuni immobili di proprietà dello Stato, e gestiti dallagenzia del demanio, sono per ubicazione, struttura e dimensioni «di particolare interesse per lattività istituzionale del Comune di Roma».
Oltre allex Forte Bravetta, il Comune diventerà proprietario dei beni dello Stato come lex Forte Portuense, lex Forte Prenestino, parte dellidroscalo di Ostia, di alcuni terreni di Castel Fusano (per opere di urbanizzazione), lex manifattura di tabacchi alla circonvallazione Ostiense e lex sede dellEnims in via Napoleone III (sede di Casa Pound). Mentre passano dal Comune allo Stato la caserma dei carabinieri di via degli Armenti, la caserma della polizia nel Parco dei Daini a Villa Borghese e quattro caserme dei vigili del fuoco di via Marmorata, via Genova, via Capofile e via Tuscolana, tutte attualmente in locazione passiva dal ministero dellInterno.
«Questo protocollo è molto importante - ha detto Alemanno - perchè ci consente di fare uno scambio virtuoso tra proprietà del Comune che oggi vengono usate da strutture statali, come le caserme, e aree di proprietà dello Stato che vengono cedute al Comune e che sono fondamentale per la riqualificazione delle periferie, come il sistema dei Forti».
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