Casi Dal telefonino lanciato alle urla in aeroporto Tutti i guai di una bellissima fuori controllo

La denuncia da parte dell’autista newyorchese, poi ritirata, per averlo aggredito su una limousine è solo l’ultimo episodio di aggressioni che ha visto protagonista Naomi Campbell. In questo caso la notizia si è rivelata «un malinteso», come ha spiegato lo stesso autista, che in origine aveva raccontato alla polizia di New York di essere stato colpito alla testa dalla modella e di aver così sbattuto la faccia contro il volante, col risultato di «abrasioni e un evidente gonfiore sotto l’occhio destro». Ma in altri momenti la Venere nera si è lasciata davvero andare a qualche scatto d’ira di troppo.
Sono tre gli episodi più famosi del suo passato. Il primo nel 2006, quando la Campbell fu arrestata a New York dopo aver gettato il suo telefonino tempestato di cristalli contro una sua cameriera romena, Ana Scolavino. Al processo la Campbell si riconobbe colpevole e fu condannata a pagare 4.500 dollari di ammenda e a prestare cinque giorni di lavoro presso gli uffici della nettezza urbana di New York. Naomi si presentò in tuta da lavoro e tacchi a spillo: l’immagine fece il giro del mondo. Lo stesso anno la Campbell sempre a New York malmenò un’altra cameriera, Gaby Gibson, colpevole di non averle trovato i jeans che voleva lei. La donna la denunciò, poi il caso si è chiuso con un patteggiamento.

Nell’aprile del 2008 infine Naomi era stata arrestata dalla polizia dell’aeroporto di Heathrow dopo un litigio con il personale della British Airways, colpevole di averle perso un bagaglio. Un poliziotto era intervenuto, e lei lo aveva aggredito. È stata condannata a 200 ore di lavori presso servizi sociali e a non mettere più piede sulla British Airways.

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