Casilino 900 svuotato entro 7 giorni

Dopo le 15 di mercoledì scorso, altre decine e decine di baracche sono state demolite dalle ruspe del Comune all’interno del campo nomadi abusivo Casilino 900. Se tutto va bene, entro una settimana l’enorme baraccopoli sarà completamente svuotata. Giovedì scorso c’era stata una grossa rissa a causa del tentativo di gruppi di rom di introdursi nell’area, ma ieri mattina sono riprese le operazioni di trasferimento come programmato dalla prefettura in base al Piano nomadi. Ieri sono state trasferite una novantina di persone. «In questa fase - ha detto il commissario provinciale della Cri, Marco Squicciarini - stiamo aiutando i vari gruppi familiari, kosovari e macedoni, a fare il trasloco» nel campo attrezzato River, nella zona di via Tiberina. «Tra gli abitanti del campo c’è fiducia. Stiamo seguendo da vicino tutte le operazioni, la storia ci dirà se questa è stata la scelta giusta» ha detto Najo Azdovic, portavoce del Casilino 900. Una delegazione del coordinamento rom ha seguito il gruppo al River per verificare le condizioni degli alloggi e della struttura».
Qualche momento di tensione - ma non per colpa dei nomadi - c’è stato davanti al campo sosta di via Gordiani, l’insediamento regolare più vicino al Casilino 900, per l’arrivo di una dozzina di rom provenienti proprio da lì. Un gruppetto di consiglieri del Pd del VI municipio, del quale facevano parte il capogruppo Gianluca Santilli e l’assessore ai servizi sociali Antonio Vannisanti, ha impedito l’entrata di queste famiglie, tra cui molti bambini perché, ha spiegato il mini-sindaco Giammarco Palmieri (anch’egli del Pd) «questo trasferimento non è mai stato concordato con il municipio».
Dopo alcune ore di tensione e il blocco all’entrata, con gli agenti della polizia municipale che accompagnavano i rom, la situazione si è sbloccata e ai nomadi sono stati assegnati due container. I nuovi arrivati avrebbero anche dei familiari all’interno del campo motivo per cui l’amministrazione, a loro tutela, ha scelto di dirottarli in via dei Gordiani. Tra l’altro si tratterebbe di una famiglia che in passato, quando risiedeva al campo della Martora aveva subito violenze e intimidazioni regolarmente denunciate alle forze dell’ordine.
Palmieri ha spiegato che «non ci opporremo a nuovi arrivi, con il prefetto abbiamo anzi concordato l’ampliamento del campo fino a 36 persone in più ma pretendiamo di essere consultati e di concertare le modalità.

Non vogliamo allarmi sociali solo perchè non si sa chi arriva e come si può integrare».
Il Piano nomadi va avanti secondo le tappe stabilite: gli stessi rom sono soddisfatti, ma qualcun altro, come la comunità di Sant’Egidio e il Pd, evidentemente contento non è.

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