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Casini: "L'unità dei moderati non a colpi di slogan"

Il leader dell'Udc prende le distanze dalle proposte di avvicinamento arrivate sia dal centrodestra sia dal Pd: "Non siamo sul mercato". Poi a Berlusconi: "Importante bandire dalla politica l’evocazione populistica". E sulla leadership del Terzo polo: "Vedremo alle elezioni"

Casini: "L'unità dei moderati non a colpi di slogan"

Roma - "Siamo destinatari di offerte da una parte e dall’altra, che non ci interessano. Non siamo sul mercato". Il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, prende - per ora - le distanze dalle proposte di avvicinamento arrivate sia dal centrodestra sia dal Pd. "Abbiamo le nostre idee e siamo impegnati su un progetto - insiste il leader centrista - e visto che abbiamo tante offerte vuol dire che finora non abbiamo sbagliato strada".

L'unità dei partiti moderati "Con Berlusconi non polemizzo più, ho fatto un fioretto per Natale". Esordisce così Casini quando, durante una conferenza stampa, gli viene chiesto di rispondere all’appello ai moderati rilanciato dal presidente del Consiglio. Poi però il leader dell’Udc entra nel merito e aggiunge: "L’unità dei moderati non si crea sugli appelli o sugli slogan, ma sui fatti". "E' importante - ha spiegato - bandire dalla politica italiana l’evocazione populistica".

La leadership del Terzo polo "Quando ci saranno le elezioni vi faremo sapere chi è il leader della coalizione, della coalizione», scandisce Casini spiegando che non bisogna "designare il presidente del Consiglio, ma il leader della coalizione". "Bisogna bandire dalla politica italiana ogni tentazione populistica - spiega il leader dell’Udc - questa area non nasce intorno a un leader, ma attorno a un progetto. Qui non si fa un nuovo 'predellino', stiamo costruendo un progetto politico". "Quando ci saranno le elezioni, vi faremo sapere chi è il leader della coalizione - puntualizza casini - perché è di questo che si parla«.

»Del resto così accadde anche quando si fece 'l’alleanza a tre punte Berlusconi-Fini-Casini', Berlusconi era il leader della coalizione, ma si disse 'andrà a palazzo Chigi' chi prende più voti".

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