Io ritengo inutili il tempo e linchiostro consumati per spiegare allonorevole Casini i motivi per i quali egli dovrebbe compattarsi con gli altri partiti della Cdl e votare, al Senato, contro il rifinanziamento della missione in Afghanisthan. A Casini, infatti, non importa un bel fico secco dei militari italiani allestero e della «credibilità dellItalia ai minimi termini». Ciò che egli persegue con strenuo accanimento è allontanare il più possibile eventuali elezioni anticipate, ben prevedendo quanto ne uscirebbe malconcio a causa dei suoi ripetuti atteggiamenti divenuti incomprensibili, ormai, anche a molti dei suoi abituali elettori. Il disegno del «furbetto» era molto ambizioso. Esso nacque al tempo in cui egli faceva bella mostra di sé alla Presidenza della Camera, dove lo avevano messo, come si sa, gli elettori dellintero centrodestra e, soprattutto, quelli di Forza Italia. Da lì, grazie alla grande visibilità, guadagnata prima ancora che meritata, il nostro ha iniziato la manfrina necessaria, secondo lui, a portarlo allambiziosa scalata a posizioni ben più importanti: quella di guida dellintero centrodestra, al posto del mai digerito Berlusconi, o, comunque, di ago della bilancia in grado di condizionare tutto e tutti.
Ha così cominciato la necessaria azione di guastatore dello status quo, mandando avanti il suo accolito Follini a vaneggiare di indefinite e incomprensibili «discontinuità». Lunica discontinuità seria che potrebbe portare avanti ora sarebbe quella di rientrare nei ranghi e votare No alla missione. Un modo per dimostrare agli elettori che il loro voto non è stato buttato del tutto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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