È guerra tra il sindaco Alemanno e la lista civica Alemanno. O meglio tra il primo cittadino e il capogruppo e unico esponente in Campidoglio della lista, il generale Antonino Torre. Il sindaco ieri, nel corso di una conferenza stampa, gli ha dato il benservito. Ma linteressato ha replicato che «non decide il sindaco chi è fuori o meno dalla maggioranza».
Lantefatto è una riunione della maggioranza che si è svolta mercoledì scorso, dove Alemanno ha allontanato Torre. «Il generale Torre - ha sostenuto il sindaco - è uscito di fatto da tempo dalla maggioranza. Ieri lho semplicemente invitato a prenderne atto perchè vota costantemente con lopposizione».
Diversa la versione di Torre: «Ieri sono stato erroneamente invitato - ha raccontato - a una riunione del Pdl e non della maggioranza e io non sono del Pdl. Infatti non era presente nemmeno lesponente dellaltra lista civica Gilberto Casciani. Il sindaco mi ha chiesto scusa per lerrore e io sono uscito. Tutto qui». Ma quando il generale ha appreso quanto detto da Alemanno ha aggiunto: «Io non sono fuori dalla maggioranza. Non decide il sindaco chi ne fa parte. Fa parte della maggioranza chi sceglie di stare nella maggioranza. Fino a prova contraria siamo in democrazia. Peraltro non ho fatto alcun atto formale per uscire dalla maggioranza, come invece prevede il regolamento. Io voto sempre secondo coscienza».
Da sempre, in effetti, il rapporto tra Torre e la maggioranza capitolina è stato se non conflittuale, dialettico. Durante la commemorazione del 20 settembre a Roma invece di ricordare i bersaglieri morti per lUnità dItalia, citò uno per uno i caduti dellesercito pontificio. E a ottobre del 2008, in occasione della variazione del bilancio sostenne polemicamente: «La giunta decide e noi votiamo e basta». Nel dicembre del 2008 Torre non ebbe problemi ad ammettere sulla vicenda Ama che «50 dei milioni che mancano dipendono dal buco Tabacchiera e dallo scandalo Ama-Senegal. Ora Tabacchiera, con Veltroni allAma, è alla presidenza dellAtac con Alemanno e non vorrei che ci fosse un Atac-Senegal». Ancora nellaprile del 2009, assieme a Ferdinando Aiuti, chiese la rimozione «immediata dei responsabili dellavvocatura» per la mancata costituzione di parte civile del Comune al processo per lo stupro alla turista olandese. È di pochi giorni fa, il 2 luglio, labbandono dellaula di Torre, e di altri 7 consiglieri, per lassenza in aula degli assessori. «I consiglieri - disse - non sono figli di un dio e minore e meritano il rispetto degli assessori». Mentre tre giorni fa Torre si è schierato contro la delibera di adesione del comune di Roma, come socio fondatore dellistituenda fondazione «Roma Mediterranea» spiegando che la «questione ha molti lati oscuri da chiarire».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.