Gianandrea Zagato
Tar, affaire Asam: la richiesta della Casa delle Libertà contro la giunta Penati non è stata respinta. I giudici del tribunale amministrativo regionale hanno preso tempo per vederci più chiaro: è stata fissata una nuova udienza di «merito». E mentre lopposizione consiliare della Provincia denuncia che al Tar non sono stati però consegnati «integralmente» i verbali richiesti - mancherebbero cioè «stralci degli interventi fuori microfono del capogruppo di Forza Italia» -, Filippo Penati fa sapere che «Palazzo Isimbardi non ha intenzione di sminuire o sottrarre beni alla futura Provincia di Monza e Brianza».
Dichiarazione che, secondo il diessino, sarebbe la risposta alle preoccupazioni manifestate dai cinquanta e passa sindaci della neonata provincia. Primi cittadini che temono - dalla spartizione delle partecipazioni azionarie tra le due istituzioni - di ricavare solo «una perdita secca» ovvero di non ricevere «azioni di una società che produce reddito, comè la Serravalle, bensì lo spezzatino di unholding creata dallamministrazione di centrosinistra». «Spezzatino» che, chiosa Bruno Dapei (Fi) impedisce a Monza e Brianza «di poter gestire direttamente quel ventun per cento di Serravalle dovuto per legge» e, quindi, «diventare mera minoranza della nuova holding inventata ad hoc dallex sindaco dellex Stalingrado dItalia». Ma garantisce Penati «la volontà di non prevaricare nessuno si vedrà il 22 dicembre, quando nelle nuove nomine nel cda di Asam ci sarà un riferimento per la Brianza». Come dire: il vertice di via Vivaio concede ad un brianzolo un diritto di tribuna, cioè «sarà uno dei consiglieri della nuova società» che, attenzione, «non vedrà però la presenza di consiglieri presentati dalla Casa delle Libertà» ricorda Paola Frassinetti (An).
Fi, An e Udc hanno infatti deciso di non partecipare al bando per il nuovo cda di Asam: «Scelta politica necessaria per continuare questa battaglia di legalità contro chi ha mortificato la politica sottraendo al consiglio provinciale decisioni di sua competenza» spiega Marco Malinverno (Udc).
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