«Not in my name». E quindi: non con la mia firma. Il viceministro Roberto Castelli (nella foto Lapresse) non ha voluto sentir ragioni: vista la mancata estradizione in Italia da parte del Brasile del terrorista Cesare Battisti, si è rifiutato di siglare un accordo aereo fra i due paesi.
Un no a titolo personale, che però dà la misura di quanto tesi siano i rapporti. Castelli, ieri a Lussemburgo per la riunione dei ministri Ue dei Trasporti, ha deciso di non firmare laccordo con il quale il Consiglio dovrebbe autorizzare la firma di unintesa con il Brasile nel settore del trasporto aereo. A sollevare il caso di Battisti fu infatti proprio lesponente leghista quando ricopriva lincarico di ministro della Giustizia.
LItalia potrebbe quindi scegliere di far siglare laccordo in sede Ue da un diplomatico.
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