Caso Emma, oggi si decide se bocciarla

Non sono bastate tre ore di discussione. Lo scrutinio, rifatto dopo la decisione del Tar, alla fine è stato aggiornato a questo pomeriggio. «Non siamo arrivati al voto finale - spiegava ieri sera Giuseppe Polistena, preside del liceo linguistico Manzoni-. Stiamo raccogliendo tutti gli atti per capire se è possibile accogliere la richiesta della ragazza». E cioè cambiare il verdetto espresso lo scorso giugno: da promozione in bocciatura, come chiesto la famiglia della studentessa. «Ma la decisione - insiste il preside - non è ancora stata presa».
Emma (il nome è di fantasia) era stata promossa in seconda con tre debiti formativi, una scelta che aveva scatenato (proprio così) le proteste dei genitori. Secondo loro, infatti, «la ragazza non aveva la basi per affrontare la seconda superiore, promuoverla significava farle affrontare carichi di lavoro eccessivi». A maggio l’avevano anche ritirata da scuola, sicuri della bocciatura. Che alla fine, però, non è arrivata.
È iniziata così la battaglia di Emiliano e Francesca (questi i nomi dei genitori della ragazza) per far cambiare idea alla scuola. A poco erano servite le lettere inviate al liceo e al Comune. Il 17 agosto la coppia si era incatenata davanti a Palazzo Marino chiedendo di essere ricevuta dal vicesindaco. Nel frattempo, il legale della famiglia aveva avviato un ricorso al Tar. È stato il tribunale amministrativo a riaprire la partita, chiedendo al consiglio di classe di riesaminare il caso di Emma, spiegando perché, alla fine, si era deciso per la promozione.
I professori sono tornati a riunirsi ieri. Hanno discusso per ore, analizzato tutti i documenti. «Altri atti saranno esaminati oggi e una volta deciso lo comunicheremo ai magistrati e alla famiglia», aggiunge il preside.
La sentenza del Tar non vincola gli insegnanti.

I docenti potrebbero confermare il verdetto di giugno (la promozione della ragazza) o capovolgerlo. «Restiamo in attesa», sospira il padre. Se la promozione verrà confermata, la famiglia potrebbe presentare un nuovo ricorso, come ha preannunciato nei giorni scorsi.

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