Caso-Gugliotta Aperto un fascicolo sul pestaggio del dopo-partita

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo sul pestaggio da parte di alcuni poliziotti di Stefano Gugliotta, il giovane di 25 anni arrestato per violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale la sera del 5 maggio, dopo la finale di Coppa Italia Roma-Inter e tuttora detenuto a Regina Coeli. Il pm Francesco Polino ha sentito come persone informate dei fatti quattro degli agenti che avrebbero partecipato all’arresto. Gli inquirenti potrebbero procedere all’iscrizione sul registro degli indagati di coloro che hanno materialmente aggredito e colpito Gugliotta. Il reato ipotizzato è quello di lesioni volontarie. In giornata, negli uffici del commissariato Prati, sono stati sentiti alcuni dei 15 testimoni indicati dal difensore di Gugliotta, l’avvocato Cesare Piraino. A deporre sono stati chiamati anche i genitori del giovane romano. Intanto la commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e i disavanzi sanitari regionali, presieduta da Leoluca Orlando, ha aperto un’indagine sul caso-Gugliotta e ha inviato al presidente della Regione Lazio Renata Polverini e al capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Franco Ionta una lettera in cui si chiede auna relazione dettagliata sulle «condizioni di salute fisiche e psichiche del giovane».
Nel corso dei controlli dopo la partita furono fermati otto giovani, tra i quali anche Emanuele De Gregorio, abruzzese, 19 anni, per il quale l’avvocato Andrea Cerrone ha chiesto al Tribunale del riesame l’annullamento della misura cautelare: «È stato fermato nei pressi di piazza Mancini dopo che aveva raccolto da terra una asta telescopica, utile per tenere le bandiere. L’avrebbe voluta usare per i prossimi mondiali. È detenuto a Regina Coeli e vive una situazione di fortissimo disagio». E spunta anche un altra presunta vittima di pestaggio in quella serata maledetta.

Si tratta di Daniele Luca, un ragazzo di 25 anni che, secondo quanto ha raccontato il radicale Mario Staderini al sito di Panorama, sostiene di essere stato picchiato, investito «da quella che con ogni probabilità era un’auto civetta della polizia mentre cercava di divincolarsi», trattenuto nelle celle dello stadio e poi trasferito a Regina Coeli, dove avrebbe ricevuto le prime cure. «Daniele ha rischiato davvero di rimanere paralizzato», denuncia Staderini.

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