Il caso I pm aprono uninchiesta sulla sponsorizzazione di Della Valle
12 Gennaio 2012 - 02:01RomaPollice verso per un altro uomo del governo Monti. A finire sotto torchio da parte di Antitrust, Corte dei conti e pure della Procura di Roma per ipotesi dabuso dufficio e irregolarità amministrative questa volta è lattuale sottosegretario al ministero dei Beni Culturali, Roberto Cecchi.
Dopo le vacanze gratis di un altro sottosegretario, Carlo Malinconico, dopo la casa Inps acquistata a prezzo «doccasione» dal ministro Filippo Patroni Griffi, la pietra dello scandalo questa volta è laccordo stipulato con limprenditore Diego della Valle per il restauro del Colosseo. A firmare il protocollo dintesa con il proprietario della Tods proprio Cecchi, allora Commissario straordinario dellarea archeologica romana. Anche se le inchieste finissero in un nulla di fatto, indubbiamente si tratta di unaltra macchia sullimmagine di un governo che il presidente del Consiglio, Mario Monti, pretendeva impeccabile.
Laccordo, siglato nel gennaio 2011, era stato subito pesantemente criticato: laccusa quella di aver «svenduto» limmagine del Colosseo in cambio dei 25 milioni di euro offerti per il restauro da Della Valle. Molti avevano considerato decisamente eccessivo laver concesso uno sfruttamento esclusivo dellimmagine dellAnfiteatro Flavio, praticamente il monumento più famoso del mondo, per 15 anni. E infatti erano piovute subito una serie di denunce che ora stanno dando i loro frutti. Frutti decisamente amari per Monti. Lesposto alla magistratura romana è stato presentato dalla Uil beni e attività culturali (organizzazione dei lavoratori della pubblica amministrazione) che aveva chiesto di fare luce «sulle eventuali responsabilità penali ed erariali» per un accordo che agli occhi dellorganizzazione appariva come «una dismissione del Colosseo» da parte dellamministrazione pubblica e invece come un ottimo affare per Della Valle che si così confermava abile imprenditore.
La procura ha subito aperto un fascicolo e affidato le indagini a Maria Letizia Golfieri. Sarebbero labuso dufficio e le irregolarità amministrative i due aspetti sui quali stanno lavorando gli investigatori ma non ci sarebbe ancora alcun nome iscritto nel registro degli indagati. Nei prossimi giorni dovrebbe essere sentito Cecchi, che si dice ovviamente disponibile rispetto a qualsiasi richiesta della magistratura ma ancora alloscuro di tutto.
«Sono sereno - assicura il sottosegretario - al momento non ho ricevuto alcuna comunicazione dellautorità giudiziaria ma qualora ne ricevessi collaborerò con il massimo impegno». Cecchi ribadisce, come già fatto quando ancora non era entrato nel governo, di essere tranquillo rispetto alle scelte fatte. «Sono convinto che con tutta lamministrazione abbiamo agito con la massima correttezza per linteresse pubblico», conclude Cecchi.
Alla Corte dei conti invece spetta valutare leventuale danno per le casse dello Stato. Ovvero la congruità delle concessioni fatte al gruppo Tods e allassociazione, appositamente costituita per il restauro, Amici del Colosseo sulla base dellentità della sponsorizzazione e del rientro per lo Stato. Infine la pronuncia dellAntitrust sollecitata da un ricorso del Codacons che proprio un paio di giorni fa aveva evidenziato «distorsioni della concorrenza nellaccordo che affida i lavori di restauro del Colosseo al gruppo Tods». In sostanza per il Garante della Concorrenza sarebbe stato possibile per «lamministrazione appaltante beneficiare di unofferta più vantaggiosa» anche perché sarebbero stati concessi tempi troppo ristretti per le offerte alternative.
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