Il caso «L’Economist» soffre per lo scandalo Lazio: oscura i guai del premier

E il quotidiano Economist, fedele alla sua linea anti-Berlusconi, non perde occasione per attaccare il premier. Stavolta, lo fa indirettamente, «avvalendosi» dello scandalo Marrazzo, una specie di gioco di sponda: «Ciò che il partito non può permettersi», spiega nell’uscita di oggi riferendosi al partito democratico - è una serie di scandali che portino via l’attenzione dalle molte controversie su sesso e corruzione che circondano Berlusconi». Come lo scandalo delle tangenti in Abruzzo lo scorso anno, e stavolta il caso Lazio. Poi fari puntati sull’uomo «nuovo», ovvero l’elezione di Pierluigi Bersani alla segreteria del Partito democratico. «Non è un uomo facile da incasellare - spiega il quotidiano britannico -. Ha scritto la sua tesi sulla storia del Cristianesimo ed è conosciuto per essere stato il ministro che, nell’ultimo governo di centrosinistra, ha promosso un programma di liberalizzazione economica». Il suo arrivo, continua il servizio, ha provocato divisioni, con l’annunciata intenzione di Francesco Rutelli a lasciare il partito, ma - continua l’Economist - sembra che il Pd «possa ignorare» la sua partenza.

Infine ricordando le vicende degli ultimi giorni e riferendosi sempre all’ex presidente della Regione Lazio, conclude: «Ha avuto bisogno di cinque giorni per dimettersi, ma lo ha fatto». Infine, la stoccata: «Al contrario di Berlusconi...».

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