Cronache

Caso Marta Russo, Scattone: "Non sapevo fosse il suo liceo Sono pronto ad andarmene"

Scattone insegna nello stesso liceo nel quale studiò Marta prima di iscrivesi all’università La Sapienza, dove venne uccisa. Dopo le polemiche è pronto ad andarsene

Caso Marta Russo, Scattone: "Non sapevo fosse il suo liceo Sono pronto ad andarmene"

"Purtroppo non si può far niente, la legge prevede che Scattone insegni, lo ha già fatto in altri licei, ma questa volta mi ha coinvolto ancora di più perchè al liceo Cavour studiò Marta e il fatto che ora Scattone ci insegni, mi sembra quasi una profanazione". Ieri sera, intervenendo telefonicamente al TGR Lazio, la madre di Marta Russo, Aureliana, aveva duramente condannato la scelata di far insegnare Giovanni Scattone nello stesso liceo nel quale studiò Marta prima di iscrivesi all’università La Sapienza, dove venne uccisa. "Il liceo Cavour non l’ho scelto io ma è stata praticamente una scelta obbligata, era l’unico disponibile al momento della scelta della sede di insegnamento - ha replicato oggi Scattone - e poi non sapevo fosse quello di Marta Russo".

Scattone ha cercato di allontanare le polemiche sulla sua cattedra nella scuolafrequentata da Marta Russo prima di iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza alla Sapienza. E si è detto disposto a lasciare qualora il Provveditorato lo ritenesse opportuno: "Al Cavour faccio solo una supplenza di 9 ore, se avessi trovato una cattedra completa di 18 ore non avrei esitato a scegliere quella, è chiaro. Al momento della scelta non sapevo fosse la stessa scuola di Marta Russo". La moglie Cinzia Giorgio ha poi aggiunto che la stessa scuola non ha avuto problemi ad avere tra i docenti Scattone: "Per anni mio marito è stato contattato dal liceo Cavour per alcune supplenze. Chiaramente anche loro sapevano chi era". Ma dopo le polemiche degli ultimi giorni sulla sua cattedra di Storia e Filosofia al Cavour, l’ex assistente universitario ha spiegato che sarebbe anche "pronto a cambiare scuola, ma solo se il Provveditorato lo ritenesse opportuno. Sono un insegnante precario e non posso permettermi di stare senza lavoro".

Scattone si è, quindi, difeso dalle accuse definendo le polemiche di questi giorni un "segreto di Pulcinella".

"Lo sapevano tutti, genitori compresi, che insegno in quella scuola - ha continuato - se mi cambiano sede sono disposto a lasciare la scuola, ma il mio stipendio è l’unica entrata che abbiamo in casa e non possiamo permetterci di restare senza". Delle eventuali dimissioni Scattone parlerà nei prossimi giorni con la preside del liceo Cavour di Roma, Tecla Sannino,

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