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Caso Mexes, la Fifa blocca il mercato della Roma

Ma Cassano e Mancini possono andar via: autorizzate le sole operazioni di vendita

Alberto Ghiacci

La Roma rischia di essere bloccata. Il Perugia non giocherà il prossimo campionato di serie B. Andiamo con ordine. Era attesa a Trigoria la sentenza della Fifa, sul caso Mexes. Pesante, pesantissima. Un macigno. La Roma non potrà operare sul mercato italiano e straniero per due sessioni, con effetto immediato, in pratica da stamattina. Il provvedimento riguarda due «finestre» di mercato: l’attuale, quella del prossimo gennaio e tutte le operazioni in entrata. Questo il contenuto delle 14 pagine inviate dalla Fifa.
E ancora. Oggi ci sarà l’ultimo responso sul conguaglio (8 milioni di euro) con cui la Roma dovrà risarcire l’Auxerre, società ex titolare del cartellino del difensore. Se confermato, il conguaglio dovrà essere pagato entro il 10 luglio. Secondo l’Auxerre Mexes si svincolò unilateralmente, mentre il francese sosteneva l’esistenza di una clausola rescissoria; clausola che evidentemente non è stata trovata in sede di giudizio. Costa così carissimo alla società capitolina il trasferimento del giocatore francese, arrivato in maglia giallorossa l’estate scorsa. Giocatore che tra l’altro, aveva già pagato con una sospensione, durante l’ultima stagione, di cinque settimane - inizialmente sospese, poi scontate ufficialmente a febbraio scorso -. Rosella Sensi, con l’aiuto dei suoi collaboratori, aveva già preparato il ricorso che sarà presentato al Tas di Losanna entro 48 ore, entro cioè il termine ultimo. La memoria difensiva avrà il compito di ottenere due risultati: in prima istanza la sospensione. In seconda la riduzione della condanna. In sostanza, con la sospensione la Roma avrebbe la possibilità di operare almeno nell’attuale «finestra» di mercato, incassando i soldi dalle cessioni illustri di cui da tempo si parla (Cassano e Mancini) e allestendo la squadra per il prossimo campionato. La riduzione farebbe sì che sia «chiuso» solo il periodo di gennaio e non anche l’estate prossima. Nel ricorso, a parziale giustificazione, la Roma farà notare che tutta la travagliata operazione Mexes fu portata avanti da un ex collaboratore della società (Franco Baldini, ex ds) che non figura più nei quadri societari.
Capitolo Perugia. Ieri al consiglio di Lega solo la società umbra, su 42, è risultata inadempiente alle norme di ferro stabilite dai revisori. Il termine perentorio che scadeva ieri sera prevedeva la presentazione dei conti e le certificazioni dei regolari pagamenti degli stipendi 2004-2005. Galliani all’uscita ha dichiarato: «Sono pochissimi i casi che non hanno completato ad oggi gli adempimenti. Però ricordo che l’esame dell’Irpef è di competenza della Covisoc».

E se Zamparini dice che non può fare il nome di nessuna società per una questione di riserbo, è il solito irruento Cellino che si fa scappare la verità: «Il Perugia non ce l’ha fatta, è fuori». Decisivo il mancato pagamento di sei mensilità a giocatori e altri dipendenti.

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