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Piccoli passi di sobrietà dopo la sbornia pro trans

Una deriva politicamente corretta che poco o nulla ha a che fare con i diritti e che ha visto, un passo alla volta, la causa femminista essere marginalizzata in favore di quella trans

Piccoli passi di sobrietà dopo la sbornia pro trans
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Abbiamo visto gareggiare trans. E quei trans gioire per aver battuto gli altri atleti che erano in batteria. Solo che quegli atleti erano tutte donne. E poi abbiamo visto apparire un po' ovunque i bagni "gender neutral", quelli che dovrebbero andare incontro un po' a tutti i gusti. Ma abbiamo anche visto i bagni delle donne, quelli che hanno ancora il logo con la "sciura" in gonnella, venire varcati da maschi che si identificano con donne. E ancora: abbiamo visto sigle di scout iscrivere i ragazzini non più sulla base del sesso indicato dal certificato di nascita ma sulla base del genere a cui si sentono di appartenere. Una deriva politicamente corretta che poco o nulla ha a che fare con i diritti e che ha visto, un passo alla volta, la causa femminista essere marginalizzata in favore di quella trans.

Poi, però, dopo questa sbornia woke collettiva, fortemente sostenuta dalle amministrazioni dem a qualsiasi latitudine dell'Occidente, è successo che Donald Trump, in fase di insediamento, abbia affermato quella che fino a una decina di anni fa era considerata un'ovvietà ma che, ahinoi, non era più poi tanto un'ovvietà, e cioè che esistono "due soli generi, maschile e femminile". E poi è successo anche che la Corte Suprema del Regno Unito abbia stabilito un'altra ovvietà, e cioè che la definizione legale di donna si basa sul sesso biologico e non sul genere. Due piccoli passi, probabilmente. Ma importanti perché suonano come una prima rottura rispetto a una dittatura di pensiero che, dimenticate le battaglie per i diritti, hanno fatto dell'ideologia più cieca il proprio faro. E, infatti, il primo ha portato negli Stati Uniti allo smantellamento dell'agenda Dei, mentre il secondo ha spinto nel Regno Unito scout e associazioni femminili ad ammettere tra gli iscritti soltanto persone che risultato di sesso biologico femminile alla nascita. Niente più transgender, insomma.

Una scelta quest'ultima che, come ha fatto notare J. K. Rowling su X, aiuta soprattutto le ragazze. Perché ricorda loro che "i desideri dei ragazzi non prevalgono sui loro sentimenti, sui loro diritti, sul loro disagio o sulla loro sicurezza". Che non è poca cosa.

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