Il caso Piemonte al Consiglio di Stato, in corso udienza sui riconteggi

È cominciata davanti alla V sezione la discussione sul ricorso presentato dal presidente della Regione, Roberto Cota, contro la decisione del Tar di procedere al riesame delle circa 15mila schede delle scorse elezioni regionali. I legali della Bresso chiedono il rinvio

La battaglia dei governatori a un nuovo, forse decisivo round. È cominciata davanti alla V sezione penale del Consiglio di Stato la discussione sul ricorso presentato dal presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, contro la decisione del Tar di procedere al riconteggio dei voti ottenuti nelle scorse elezioni regionali di marzo (il Tar ha ritenuto invalide circa 15mila schede e predisposto il riconteggio, in corso tuttora per quanto riguarda Torino, nelle altre province invece è concluso).
I legali dell'ex governatore del Partito democratico, Mercedes Bresso, in apertura di udienza hanno chiesto il rinvio spiegando di aver ricevuto, a loro dire in ritardo, documenti relativi a due appelli incidentali (uno dei quali fa riferimento alla lista «Pensionati») che non hanno ancora avuto il tempo di valutare. I giudici di palazzo Spada hanno deciso di discutere comunque il ricorso e andare avanti ascoltando sia i legali di Cota sia i legali della Bresso e si sono riservati di decidere sulla necessità di rinvio a fine udienza.
Quindi solo alla fine della discussione si saprà se la decisione sui ricorsi arriverà oggi stesso o ci sarà un rinvio per accogliere le nuove istanze presentate dall'avvocato Luca Di Raimondo, rappresentante legale della ex presidente Bresso.

Ricapitolando, il Consiglio di Stato, oltre che decidere sul fatto se il riconteggio debba andare avanti o no, dovrebbe giudicare anche alcuni appelli incidentali del centrosinistra: annullare la lista «Verdi verdi» (il ricorso su questo punto non è stato accolto dal Tar) e valutare subito il caso Giovine senza aspettare la fine dell'inchiesta e del relativo processo. Si attendono sviluppi nelle prossime ore.

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