Il caso Prosciolti dal pm Scelsi i «dalemiani» Cosentino e Intini

Nell’inchiesta di Bari c’è un filone che ieri si è estinto. Il pubblico ministero Giuseppe Scelsi, titolare anche dell’inchiesta su Tarantini e il suo giro di escort, ha chiesto infatti l’archiviazione in relazione a un presunto episodio di turbativa d’asta che coinvolgeva l’ex direttore generale della Asl di Bari, la dalemiana Lea Cosentino, soprannominata Lady Asl, e tre imprenditori, Enrico Intini, anch’egli vicino a Massimo D’Alema, Cosimo Catalano e il solito Giampaolo Tarantini. Il sospetto di turbativa d’asta si riferiva a un appalto del valore di 55 milioni di euro per servizi di pulizia nella Asl di Bari. Appalto che sarebbe stato truccato dalla Cosentino per favorire i tre imprenditori. Felici, naturalmente, i quattro indagati, anche per la rapidità con la quale la loro pratica è stata archiviata. «Siamo soddisfatti perché è stata fatta chiarezza con velocità rispetto a un episodio che nostro malgrado ci ha visto coinvolti», ha detto Enrico Intini.

«Il provvedimento si commenta da sé, ho sempre avuto fiducia sulla serietà della magistratura che in meno di un mese ha chiuso questa vicenda», ha commentato invece l’avvocato Francesca Conte, legale della Cosentino. Difficile però che la Regione possa reintegrare Lady Asl nel ruolo di direttore generale.

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