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Il caso Prosperini Da un mese in cella sei mesi fa rifiutò l’immunità

C’è un fatto che colpisce nella vicenda politica e giudiziaria di Piergianni Prosperini, l’assessore regionale a Sport e Giovani arrestato il 16 dicembre scorso con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta nell'ambito di appalti a società che hanno dato in gestione prodotti pubblicitari televisivi per la Regione Lombardia. Quando sono state fatte le liste per le elezioni europee del giugno 2009, a Prosperini era stato offerto di correre per il Parlamento di Strasburgo. Una mossa che lo avrebbe messo al sicuro da eventuali guai giudiziari, perché come europarlamentare avrebbe potuto godere dell’immunità. Prosperini era infatti sotto inchiesta da tempo. Eppure il focoso assessore aveva rifiutato di spostarsi da Milano all’Europa.

Nell’estate del 2008, dopo che la vice della Regione, Viviana Beccalossi, si era trasferita alla Camera, il nome di Prosperini era stato proposto per l’incarico di vicepresidente della Regione, ma il rimpasto si era concluso con una delusione, perché Prosperini si era dovuto accontentare della delega alla sicurezza, senza l’onore di diventare il numero due del Pirellone. Era stato Formigoni a preferirgli Gianni Rossoni.

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