Caso Tiromancino Fimi contro Baudo «Si deve scusare»

A stretto giro di posta anche la Fimi (la Confindustria della discografia) è entrata nel caso Tiromancino, scoppiato l’altro ieri con l’intervista di Federico Zampaglione dei Tiromancino. Il cantante ha denunciato la censura della sua casa discografica Emi (che ha annunciato licenziamenti) per la partecipazione al Festival sostenendo che il suo brano è stato boicottato perché parla di licenziamenti. Tra l’altro, sembra anche che la canzone non sarà inclusa nelle compilation che di solito raccolgono i brani festivalieri. Durante la conferenza stampa di presentazione del Festival, Pippo Baudo ha appoggiato neanche tanto velatamente questa tesi. E così ieri la Fimi ha chiesto le sue scuse, dichiarando che: «Le affermazioni del direttore artistico del Festival in merito a presunti complotti dei discografici per impedire la pubblicazione di un brano in gara, sono gravi e lesive per le imprese iscritte a Fimi, e sono prive di qualunque fondamento». Baudo ha replicato: «Dalla Fimi mi sarei aspettato gratitudine, invece che dichiarazioni offensive.

Ho espresso solidarietà a Zampaglione, non ho fatto nessuna accusa». Ma poi ha aggiunto, ricordando le recenti affermazioni di Mazza, presidente Fimi, in merito alla sparizione in cinque anni del Festival di Sanremo: «Lui non parli di opportunità e delicatezza»».

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