Lassist più bello è quello che ha fatto alla vita. Due mesi dopo la grande paura, è questo lAntonio Cassano pensiero. «Cè stato limprevisto. Limportante era tornare a vivere», ha detto con la schiettezza di sempre lattaccante rossonero premiato col «Tapiro doro dellanno», ripensando alla notte del malore accusato di ritorno dalla trasferta di Roma. Il giorno che si ripresentò a Milanello non esitò incrociando Rodolfo Tavana, il medico sociale rossonero, a esclamare: «Ecco luomo che mi ha salvato la vita». Quindi il fantasista del Milan si tiene stretto questo «gol», anche se loperazione al cuore ha interrotto un 2011 fino a quel momento straordinario per Fantantonio: lesordio in rossonero con lassist decisivo, lidillio con Ibra e lo scudetto, la maglia azzurra riconquistata a suon di giocate e gol, sei nelle qualificazioni a Euro 2012. Prandelli in una recente intervista lo ha incoronato: «È lui lazzurro del 2011, mi ha sempre dimostrato una grande felicità di esserci». Il ct dellItalia lo aspetterà fino allultimo, ma le parole di Cassano lasciano poco spazio alle illusioni, difficile vederlo agli Europei. «Devo aspettare sei mesi per giocare. Intanto cammino, cammino, cammino. Con tutti i chilometri che sto facendo arrivo a Bari».
Certo che se fosse per Zlatan Ibrahimovic, sarebbe già al lavoro. Anche perché lo svedese non ha mai nascosto di considerare Cassano il partner ideale. Cè lui in cima alle sue preferenze, più di Robinho e Pato, più di chiunque altro. I due parlano la stessa lingua, in campo e fuori. Un continuo scambio di assist e gol, ma anche di consigli. «È uno dei miei migliori amici - rivela Cassano -, anche se mi mette pressione per rientrare. Ho un ottimo rapporto con lui e con tutto il Milan. È strano che io abbia un bel rapporto con tutti, ma è vero. Però sono sempre io!». E allora ecco limmancabile «cassanata» con laccesa discussione andata in scena qualche giorno fa con una troupe televisiva a Genova, «colpevole» di riprendere la Cassano-family a passeggio.
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