Come in tante realtà, anche a Castronno, piccolo centro alle porte di Varese, andrebbe sistemata la rete idrica: «È uno spreco enorme avere perdite del 30 o del 40% - spiega il sindaco Luciano Grandi -, ma pensare di intervenire adesso è una follia, perché i soldi che abbiamo non ci bastano». Quello dell'acquedotto è solo un esempio fra i tanti che il sindaco leghista di Castronno, in carica da un anno, indica per raccontare la sua particolare forma di protesta: di prima mattina ha iniziato a lavare i vetri delle finestre del suo municipio da solo, evitando il servizio di solito affidato a una società di pulizie esterna, che costa 5.400 euro l'anno, più o meno tanti euro quanti sono gli abitanti del paese.
«È una piccola cifra - ammette - e so benissimo che agendo così si toglie lavoro ad altre persone, però la situazione è critica e andava dato un segnale». Facendo capire, insomma, che risparmiare anche un euro per abitante ha una sua ragione. Già un paio di settimane fa Grandi era a Milano insieme ad altri sindaci dell'Anci lombarda (guidati da quello sempre leghista di Varese, Attilio Fontana) per riconsegnare la fascia tricolore al prefetto in segno di protesta contro le imposizioni del patto di stabilità. Qualche giorno dopo è nata la proposta di chiedere ai cittadini di devolvere il 5 per mille al proprio Comune. «Non si vuole togliere alcunché alle associazioni, però anche noi - tiene ad aggiungere il primo cittadino - ci dobbiamo occupare del sociale e spesso non possiamo».
I servizi sociali, a Castronno, pesano per 700mila euro su un bilancio annuale di 4,5 milioni. «Quest'anno - riferisce Grandi in una pausa del suo intervento fai da te - abbiamo dovuto tagliare sui lavori pubblici e sulla cultura. E dopo?». Il rischio è di passare a «sforbiciare» anche altre prestazioni essenziali. È in questo contesto che al Comune si fanno letteralmente «i conti della serva» e un modo per risparmiare quei 5.400 euro delle pulizie dei vetri lo si è trovato.
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