Milano - I soliti nomi e i soliti appelli. Questa volta "l'emergenza culturale" evidenziata dagli intellettuali di sinistra è duplice: da una parte l'uscita di Andrea Cane dal gruppo di Segrate e dall'altra l'arrivo di Sandro Bondi. "È per noi motivo di grande stupore che la Mondadori abbia pensato di fare a meno della collaborazione di Andrea Cane. Stupore che si tinge di profonda inquietudine, alla notizia che la casa editrice avrebbe di recente arruolato come consulente per la saggistica l’ex ministro Sandro Bondi": è questo uno dei passaggi della lettera pubblicata sul quotidiano La Repubblica di oggi, di un gruppo di autori e scrittori come Corrado Augias, Stefano Bartezzaghi, Carlo Fruttero, Pietro Citati, Roberto Cotroneo, Giovanni Sartori, solo per citarne alcuni, in difesa di Andrea Cane, uno degli editor di più lunga carriera della Mondadori, vittima a giudizio dei firmatari di una "brusca estromissione".
"In un venticinquennio di lavoro intelligente e appassionato, ha dato un contributo essenziale alla formazione del più vasto e ricco catalogo editoriale italiano", si sottolinea nella lettera e sul nome di Sandro Bondi si aggiunge: "Senza dare valutazioni sulla
persona, non vorremmo leggere nella combinazione di questi eventi i sintomi di una deriva che non sarebbe certo all’altezza delle tradizioni di una casa editrice della rilevanza (e della storia) di Mondadori".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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