Taranto - Sono quattro i pazienti che "con alta probabilità di certezza" sono morti a causa dello scambio di tubi avvenuto nell’impianto di erogazione dell’ossigeno nell’Unità di terapia intensiva coronarica dell’ospedale civile di Castellaneta. Un altro caso è incerto; in tre casi il rapporto causale è "altamente incerto". Sono le principali risultanze del lavoro della commissione d’inchiesta nominata dalla regione Puglia e guidata dal professor Tommaso Fiore, che è primario di rianimazione nel Policlinico di Bari. La relazione della Commissione d’inchiesta della Regione, composta di 15 pagine, è stata completata, a quanto si è saputo, durante la notte scorsa, e consegnata nelle prime ore della mattinata al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e all’assessore alle Politiche della salute della Regione, Alberto Tedesco, che la stanno ora valutando.
Esami su dati clinici Per le valutazioni sulle cause delle morti nel reparto Utic dell’ospedale di Castellaneta la commissione d’inchiesta nominata dalla Regione Puglia ha proceduto sulla base dei dati a disposizione e riconducibili, in attesa degli esami autoptici, alle cartelle cliniche dei pazienti morti. Queste valutazioni sono contenute nella prima parte delle 15 pagine della relazione, divise in tre parti. La prima riguarda appunto l’analisi compiuta dalla commissione sugli eventi luttuosi. Si tratta di una parte definita dagli stessi commissari, "molto scarna".
La relazione La seconda parte della relazione riguarda gli aspetti logistico-organizzativi dell’Utic (come, ad esempio, l'organizzazione del lavoro). La terza parte è la "più corposa". La relazione - è questo quanto finora si è saputo - fa una ricostruzione puntuale di tutti gli appalti riguardanti l'ospedale nel suo complesso con particolare riferimento all'Utic e all'impianto del gas medicale. Da quanto emerge, i locali dove ora c’è il reparto di terapia intensiva coronarica hanno subito due varianti di destinazione nel corso del tempo. In un primo momento quei locali erano stati destinati ad un reparto di terapia subintensiva chirurgica; in una seconda fase sono stati destinati a pediatria. Quando fu decisa che doveva essere realizzata l'Utic (intorno al 2003), i locali erano dunque quelli in precedenza destinati a pediatria. Questa decisione fa nascere l’ esigenza di un adeguamento impiantistico relativo al gas. "Abbiamo quindi approfondito - ha detto il coordinatore Tommaso Fiore - l'esistenza o meno di progetti specifici, e firmati, di questo nuovo impianto del gas nell'Utic, chiarendo l'intreccio tra aziende che hanno materialmente eseguito i lavori (capofila e sub-appalto)". Infine, la commissione ha ricostruito la fase della manutenzione straordinaria e ordinaria dell’impiantistica in tutta l’Ausl e in quel reparto.
Commissariata l'Asl di Taranto Il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo nella seduta del Consiglio regionale dedicata a quanto accaduto nell'ospedale di Castellaneta ha denunciato "l'assoluta inadeguatezza degli organi dirigenti della Asl" e ha annunciato il commissariamento dell’Asl tarantina. Vendola ha sottolineato come il mandato della commissione d’inchiesta regionale era "di procedere alla ricerca della verità a 360 gradi senza vincoli politici di alcun tipo su un episodio che ha sconvolto la coscienza civile di questo Paese".
Esumazioni Saranno tutte riesumate, in un periodo stabilito tra l’11 e il 19 maggio, le salme dei sei pazienti morti tra il 20 ed il 30 aprile scorso nel reparto di Unità di terapia intensiva coronarica dell'ospedale di Castellaneta. Lo si è saputo in procura dopo che è stato conferito l'incarico all'equipe medico-legale che domani eseguirà le autopsie sugli ultimi due pazienti deceduti, Pasquale Mazzone, e Cosima Ancona, morti il 2 e il 4 maggio.
Le esumazioni e le conseguenti autopsie per le altre sei persone morte nell’Utic avverranno secondo un calendario già concordato fra procura ed equipe medico legale. Le operazioni autoptiche si concluderanno sabato 19 maggio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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