Fabrizio de Feo
da Roma
Uno scambio di battute a distanza tra Silvio Berlusconi e Massimo DAlema accende il dialogo tra i poli. Sono soltanto sondaggi, schermaglie, ammiccamenti, mosse dapertura di una partita a scacchi delicatissima anche se forse inevitabile. Ma la Lega non ci sta. Rispedisce al mittente lidea delle larghe intese. E con Roberto Castelli, intervistato da Radio Padania, passa allattacco e detta un giudizio che suona come un verdetto finale, una chiusura a ogni ipotesi di dialogo con lUnione: «Così Berlusconi si gioca il favore degli elettori e distrugge la Casa delle libertà».
«Ma i comunisti non mangiavano i bambini?», ironizza il ministro della Giustizia. «Forse Berlusconi ha deciso di mettersi a tavola. Mi sembra che stia facendo di tutto per perdere il favore di tutti quelli che lo hanno votato. Ho sentito tantissima gente disorientata: sono andati a votare per opporsi alla sinistra e adesso si sentono dire che vuole mettersi daccordo con la sinistra stessa. Il centrosinistra ha vinto le elezioni dal punto di vista dei seggi conquistati in Parlamento. Mi pare che anche le ultime verifiche del Viminale abbiano asseverato questo risultato. Quindi, che governino, se ne hanno la forza».
Il ministro Castelli, allintervistatore di Radio Padania che sottolinea come la proposta di Berlusconi sia stata avanzata «come Forza Italia», risponde: «Io non a caso ho usato il termine sconcertante, perché al di là della questione in sé, che francamente non è condivisibile, cè anche questo fatto: Berlusconi a me non risulta che abbia interpellato nessuno su questa questione chiaramente fondamentale e dirimente; ignora gli alleati, di fatto distrugge la Casa delle libertà e si pone come unico interlocutore verso laltro schieramento».
Castelli sottolinea come questo elemento possa condizionare «pesantissimamente» i lavori del Parlamento. «Forza Italia - spiega - è un partito con il 25% dei voti e, quindi, se dovesse dare un aiuto allaltra parte si creerebbe un governo di una forza insuperabile. Questo è assolutamente sconcertante. Di fatto se andasse avanti avrebbe lui distrutto la Cdl. Staremo a vedere come si evolverà la questione - aggiunge il Guardasigilli -, vediamo se è una manovra tattica per mettere in difficoltà la sinistra o se ci crede davvero. Io non ne so nulla perché lho sentito anche per altre questioni ma non si è parlato assolutamente di queste cose».
Castelli è un fiume in piena. La proposta di Berlusconi di unintesa temporanea con il centrosinistra sui temi più urgenti da affrontare è un boccone difficile da inghiottire. Prefigura il rischio di un isolamento della Lega. E introduce sul proscenio lo spettro di una battaglia referendaria improvvisamente «spuntata», priva del carico emotivo di uno scontro frontale. «È una proposta deleteria. Se ne hanno la forza governino. Se le loro incapacità, le loro divisioni non lo consentono lo vedremo molto rapidamente e a quel punto bisognerebbe tornare a votare. Francamente - prosegue Castelli - sono contrario a inciucioni. Io non capisco questa posizione del presidente del Consiglio, chi glielabbia suggerita, qualche idea ce lavrei anche se me la tengo per me, ma secondo me è assolutamente deleteria. Soprattutto dopo una campagna elettorale durissima in cui sono stati presentati al Paese due modelli di società completamente diversi. Allora questa cosa mi pare che puzzi lontano un chilometro di operazione di palazzo, di potere che a noi francamente non interessa».
In serata, però, il portavoce del presidente del Consiglio, Paolo Bonaiuti, smentisce in parte le dichiarazioni del Guardasigilli. «Ci dispiace precisare allamico ministro Castelli che proprio stamattina il presidente Berlusconi ha messo al corrente Umberto Bossi della sua intenzione di inviare una lettera al Corriere della Sera».
In serata lo stesso Berlusconi interviene sul caso: «Il ministro Castelli ha perso una buona occasione per stare zitto, perché avevo già telefonato stamani a Umberto Bossi».
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