Castelli: ora procura «ad hoc» col contributo dellopposizione
23 Luglio 2005 - 00:00A capo un magistrato con almeno dieci anni di carriera da pm
da Roma
«Sono molto soddisfatto, tutti i principi sono stati accolti». Il ministro della Giustizia Roberto Castelli ha viste riconosciute dal Consiglio dei ministri praticamente tutte le proposte che la Lega aveva avanzato, con lesclusione della misura più estrema, leventuale sospensione del trattato di Schengen. Si è chiuso così in pieno accordo, con una ritrovata intesa tra Castelli e Pisanu, un consiglio dei ministri dove, oltre allapprovazione del pacchetto, è stato deciso di dare via libera a un disegno di legge per listituzione di una procura ad hoc sul terrorismo. Un disegno di legge fortemente voluto proprio da Castelli. Anche su questo fronte il Guardasigilli ha teso la mano allopposizione: «Presenteremo un disegno di legge sulla procura nazionale con lauspicio che il Parlamento lo approvi nel minor tempo possibile e siamo aperti a un confronto».
In un primo momento listituzione di una superprocura doveva essere inserita in un decreto legge, ma è stata poi scelta la strada del disegno di legge, spiega Castelli, «perché siamo venuti in possesso del pacchetto antiterrorismo presentato dalla sinistra. Nello spirito di accogliere il contributo dellopposizione abbiamo ritenuto che sarebbe stato un atto di imperio fare un decreto legge». È stato anzi tolto, nei dodici articoli che costituiscono il disegno di legge, il rafforzativo «super»: sarà invece una procura «ad hoc», con compiti specifici e con una sua dirigenza. A capo ci sarà un procuratore nazionale che coordina a livello centrale le indagini condotte dai magistrati delle direzioni distrettuali antiterrorismo che verranno istituite nelle procure dei distretti di Corte DAppello. Può diventare procuratore nazionale di questa superprocura, che non verrà accorpata a quella antimafia, un magistrato con requisiti di anzianità e competenza che abbia «svolto, anche non continuativamente, per un periodo non inferiore ai dieci anni, funzioni di pubblico ministero». Se qualcuno può pensare allex pm della procura di Milano Stefano DAmbruoso, il diretto interessato precisa invece: «Non ho i requisiti. I nomi di Caselli e Grasso sono quelli adeguati».
Per quanto riguarda il decreto legge, il ministro leghista ha illustrato quella che fino agli ultimi giorni era stata la proposta più in forse tra quelle leghiste: il prelievo forzoso di capelli o saliva per la determinazione del Dna. Un progetto, chiarisce il Guardasigilli, che «va nella direzione di creare, con la collaborazione di altri Stati coinvolti nella lotta al terrorismo, i prodromi per una grande banca del Dna». La procedura sarà «non invasiva» e «rispettosa dei diritti umani».
Il testo è stato approvato con consenso di tutti i ministri e con tempi «ridotti al minimo», risponde Castelli alle accuse di lentezza di una parte dellopposizione: «E dico che molto difficilmente si poteva arrivare a un risultato più efficace».