Catania, ultrà in cella aggredisce figlio di un finanziere

da Catania

Il ragazzo di 17 anni indagato per l’uccisione dell’ispettore Filippo Raciti avrebbe partecipato all’aggressione, nel carcere per i minorenni di Bicocca, nei confronti di un detenuto, perché questo è figlio di un militare della Guardia di finanza. È quanto emerge dell’ordinanza con la quale il Tribunale del riesame di Catania ha respinto l’appello contro la sua scarcerazione motivandone così anche «la pericolosità sociale» e il rischio «della reiterazione del reato». «Il collegio - scrivono i giudici del Tribunale del riesame per i minorenni - rileva che l’indagato ha partecipato all’aggressione con calci e pugni di un altro detenuto motivato dalla circostanza che è figlio di un appartenente delle forze dell’ordine».
Diversa è la ricostruzione fatta dal diciassettenne.

«All’interno dell’istituto minorile - è la tesi dell’indagato secondo i legali dello studio Lipera - sono entrati altri tre ragazzi provenienti da un’altra struttura che, durante una pausa per la socializzazione, hanno litigato». Secondo i suoi difensori il diciassettenne sarebbe stato coinvolto «perché entrato nella mischia nel tentativo di separarli».

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