Catherine canta l’«amour fou» e dà voce al mito Edith Piaf

Solo stasera al teatro di Verdura l’attrice in «Storie parallele» interpreta i famosi «La vie en rose» e «Je m’en fous pas mal»

Catherine canta l’«amour fou» e dà voce al mito Edith Piaf

La platea milanese ha avuto la fortuna di vederla di recente sulla scena del Teatro Nuovo al fianco di Orso Maria Guerrini nei panni della protagonista della commedia di Yasmina Reza, L'uomo del destino. Questa sera al Teatro di Verdura, sarà un privilegio per il pubblico meneghino godere della dimensione poetica che Catherine Spaak, interprete unica di Storie Parallele, riuscirà a restituire sulla scena del Teatro di Verdura, catapultando lo spettatore in una magia dalle mille atmosfere.
A Edith Piaf, il passerotto dall’esistenza travagliata, alla chanteuse realiste è dedicato il reading teatrale, scritto e diretto dalla medesima artista che, accompagnata e sostenuta dalla musiche dal vivo di Matteo Cremolini, rende omaggio a un’artista davvero eclettica. «Da tempo desideravo rendere omaggio a personalità francesi che hanno lasciato un segno forte nell’arte, nella musica e nella letteratura della nostra epoca - dichiara la Spaak -. Questo non solo perché il loro genio mi ha profondamente toccato, ma anche per un capriccio del destino: appena adolescente, ho avuto l’immensa fortuna di conoscere alcuni di loro».
Suggestionata e affascinata dalla creatività di certi testimoni e rappresentanti di una certa ricchezza artistica, Spaak ha raccolto così l’eredità anche di Edith Piaf: «A lei devo la creazione del mio immaginario sentimentale: le sue canzoni mi aprirono gli occhi sul mistero delle attrazioni fatali, la passione, le inquietudini affettive». L’allestimento, scevro di qualsiasi barocchismo, essenziale nella sua semplicità dove, due sedie, un leggio, un manichino, degli abiti e altri oggetti stanno a simboleggiare il percorso esistenziale di Edith, è vivacizzato da uno sfondo sul quale vengono proiettati filmati di recital dell’epoca e immagini per lo più inedite.
Sono brani come La vie en rose, Je m’en fous pas mal che, accompagnati dal racconto di episodi della vita di Edith, parlano di lei. La Spaak si rende interprete dell’avventura artistica, ma anche della dimensione privata della Piaf, leggendo, recitando e raccontando testimonianze dell’itinerario esistenziale di questa grande donna del Novecento. Un’artista importante, un punto di riferimento per molti colleghi che hanno condiviso con lei l'epoca del successo; musicisti, cantanti, parolieri e anche attori come Yves Montand devono a Edith Piaf la consacrazione ai palcoscenici e in un secondo momento al cinema, senza trascurare Charles Aznavour, per il quale è stata un’insegnante d'eccezione e una musa ispiratrice. Fu Marcel Cerdan l’uomo della sua vita, un perno che quando scomparve tragicamente, lasciò il passerotto in balia del vento.

Un vita di successi, di tenacia, ma dove anche la fragilità ha avuto un posto di rilievo.
Storie parallele
questa sera ore 21
Teatro di Verdura via Senato 14
prenotazioni: teatro@bibliotecadiviasenato.it o fax 02 76215347

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