La guida turistica mette mano al microfono. Attorno a lei una comitiva di giapponesi scatta fotografie. «Gentili signori, alla vostra destra potete ammirare lo scheletro di cemento del parcheggio di Giarre; alla vostra sinistra i ruderi dello stadio. Mai inaugurato». I giapponesi sorridono e guardano stupiti. Il loro cicerone li incalza a ritmo frenetico: «Davanti a voi leterno cantiere del centro polifunzionale e a pochi metri i lavori sospesi del centro direzionale». I nipponici non credono ai loro occhi a mandorla e chiedono spiegazioni: «Chi abita in quella casa costruita sul ponte sospeso nel vuoto?». La guida allarga le braccia sconsolato: «Padre, madre e cinque figli».
Dal prossimo anno questa scena immaginaria potrebbe avverarsi davvero. Nelledizione 2008 della Bit, la Borsa internazionale del turismo in programma a Milano dal 21 al 24 febbraio, il Comune di Giarre, in provincia di Catania, presenterà infatti il suo primo tour turistico interamente dedicato alle «cattedrali nel deserto». Alla Bit quello della Sicilia è tra gli stand più visitati; con le sue bellezze, lisola ti cattura come e quando vuole. Ma adesso, oltre al tradizionale appeal, ci sarà un nuovo motivo per scegliere la Sicilia, in particolare Giarre. Merito di un itinerario unico al mondo tra le grandi opere pubbliche incompiute, troppo costose per essere ultimate e altrettanto troppo costose per essere abbattute. Monumenti allo spreco che hanno fatto conquistare a Giarre il poco invidiabile titolo di capitale dei maxi-cantieri iniziati e mai conclusi. Questo universo composto da materiale di risulta è diventato una mostra itinerante dal titolo «Concreta Island by Alterazioni Video, attualmente alla galleria V.M.21 di Roma. Un impegno apprezzato dal sindaco di Giarre, Teresa Sodano, lieta di indire - su provocazione degli artisti di Alterazioni Video - un concorso di idee per la progettazione di un parco archeologico dell«incompiuto siciliano». Lidea è geniale: «Far diventare unattrazione turistica ciò che pare esserne la sua negazione», spiegano i giovani «cacciatori di ecomostri».
Tutti a Giarre quindi per immortalare il mega impianto sportivo doveva ospitare le Universiadi del 1997 e che oggi è snobbato perfino dai «pulcini» del Giarre Calcio; il mercato dei fiori, appassito ancora prima di sbocciare; la casa per anziani, nata già vecchia; il teatro comunale che attende di aprire il suo primo sipario da circa mezzo secolo.
Ma nel quadro del «paese mutilato» tratteggiato da quelli di Alterazioni Video non cè ovviamente solo Giarre o la Sicilia: latlante delle opere lasciate a metà è ricco e non risparmia le altre regioni. Comprese quelle più ricche e ritenute le «locomotive» del Paese. A rischio deragliamento.
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