Madrid – Una spaccattura che si fa sempre più lacerante quella tra la Spagna cattolica e quella laica. Dopo i bus atei e quelli cattolici – che si fanno la guerra su due ruote, rispettivamente professando che “Dio non esiste” o “Dio esiste” – dopo la battaglia sul presepe, quella sui matrimoni omosessuali e quella sul crocifisso nelle aule, ora sono i preservativi a dividere l’opinione pubblica ma soprattutto le istituzioni cattoliche da una parte e il governo socialista di Zapatero dall’altra.
La Confederazione nazionale cattolica dei genitori (Concapa) – che rappresenta due milioni di famiglie spagnole ed è radicata in Spagna dagli anni Trenta - ha chiesto al ministro della Sanità il ritiro di una campagna a favore dell’uso del preservativo tra i giovani.
Concapa ha criticato la campagna ’Yopongocondon.org’ (’Io metto il reservativo.org’), lanciata dal governo qualche settimana fa, e la firma di un accordo tra ministero e produttori di preservativi per ridurne il costo. “Si presenta il preservativo come garanzia di sesso sicuro, ma la Oms spiega che nel 14% dei casi non funziona” ha detto Olimpia Garcia, portavoce di Concapa.
La campagna è stata varata dal governo del premier socialista Josè Luis Zapatero dopo la pubblicazione dei dati sull’aborto nel paese, che ha rivelato un forte aumento fra le adolescenti.
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