Un cattolico di destra in pole position contro i «rossi»

Un cattolico di destra per dare l’assalto ai «rossi», che in Toscana governano da diconsi 40 anni senza pause. Sarà probabilmente il deputato fiorentino Riccardo Migliori il candidato Pdl alle Regionali.
Ex Msi, prese parte alla fondazione di An, con la quale è stato consigliere regionale e vicecoordinatore regionale del partito, ed è considerato vicino a Gianfranco Fini. Oggi è vicecoordinatore vicario del Pdl ed è alla quarta legislatura alla Camera. Sul nome dello sfidante del Pd, l’assessore regionale uscente alla sanità Enrico Rossi, potrebbe convergere in extremis anche l’Udc, che ieri ha candidato il parlamentare Francesco Bosi ma che a un eventuale ballottaggio potrebbe dirottare i propri voti sul centrodestra. Ieri il vertice del Pdl che avrebbe dovuto dare il via definitivo ha rinviato la decisione sui candidati. Se si chiuderà sul suo nome, Migliori sarà sostenuto anche dalla Lega.
La mossa non è scontata, visti gli screzi dei giorni scorsi. Il Carroccio toscano infatti aveva minacciato la corsa solitaria, accusando il Pdl di voler «imporre» il proprio candidato, Migliori appunto, scavalcando l’auspicato «tavolo di concertazione». Immediate e focose le repliche. «Le Lega ha già ottenuto le candidature alla presidenza per regioni importanti come il Veneto e il Piemonte, credo sia legittimo che il Pdl indichi i suoi nomi per la Toscana» non le aveva mandate a dire il coordinatore regionale Massimo Parisi. Nella querelle era intervenuto pure il ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli, ex An, durante la sua visita nelle zone alluvionate del Pisano: «Sfido chiunque a dire che Migliori non sia un ottimo candidato. È un politico di altissimo livello e, in un Paese dove tutti si candidano a qualcosa, non è stato lui a proporre il suo nome, ma semmai ha dato la sua disponibilità di fronte a un sondaggio svolto dal partito. Non saranno certo le affermazioni della Lega, al riguardo, a togliermi il sonno».

Due giorni dopo il Carroccio, con l’eurodeputato e segretario regionale Claudio Morganti, aveva denunciato che «il Pdl propone solo candidati con cui è impossibile vincere, e alla Lega non piace partecipare per perdere». Ieri però le tensioni sono rientrate.

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