Ci sono le garze dimenticate, e su questo nessuno discute. Ma cè anche chi ha denunciato la struttura sanitaria perché durante la degenza ha perso la dentiera. Sì, proprio così: la dentiera.
Cè chi ha chiesto la condanna dellintero pronto soccorso perché la figlia arrivata in fin di vita dopo un incidente stradale non è stata salvata (tutti assolti con formula piena) e chi ha sporto denuncia perché non aveva ben capito che dopo un lifting facciale qualche cicatrice resta. Cè una paziente che ha denunciato la Regione Lombardia per unattesa di novanta giorni per una visita cardiologia, salvo poi scoprire che la signora pretendeva solo quel medico di quellospedale sotto labitazione.
A scorrere le cause, o meglio i sinistri che le assicurazioni si trovano a dovere liquidare, si trova di tutto. Ma è certo che alcune specialità della medicina sono più a rischio di altre. E se fino a qualche anno fa era la chirurgia ortopedica ad avere più pendenze di risarcimento danni, ultimamente è la chirurgia estetica a farla da padrona.
«Le richieste di risarcimento per lifting o rifacimenti del seno sono sempre maggiori - racconta Attilio Steffano, segretario di Aritmia, associazione tutela medici ingiustamente accusati che offre polizze di tutela giudiziaria -. Moltissime cause però non riguardano errori del medico, ma linsoddisfazione riguardo al risultato. Abbiamo richieste di danni per asimmetrie del seno, per segni sullareola, tutti inconvenienti sui quali si è preventivamente informati».
Secondo i dati della Regione Lombardia nelle richieste danni più onerose troviamo al primo posto lostetricia-ginecologia, seguita dallortopedia chirurgica e dal pronto soccorso. «Anche noi auspichiamo un giro di vite - conclude Steffano -. Altrimenti succederà come nellIllinois dove non si trovano più neurochirurghi: una specialità troppo rischiosa».