Il Cav pensa all’euro, salta l’incontro coi Pm

Roma«È ovvio: diranno che la missione europea è stata creata ad arte per sfuggire ai pm di Napoli», alza le spalle e scuote la testa Silvio Berlusconi, consapevole che gli ultimi ritocchi alla sua agenda verranno utilizzati per attaccarlo. In serata una nota ufficiale precisa che «la presidenza del Consiglio contatterà la Procura di Napoli per fissare un nuovo appuntamento». Chi ha parlato al premier lo descrive determinato e di umore non malvagio. Questo nonostante il periodo davvero delicato, sia dal punto di vista internazionale sia da quello interno. La decisione, ufficializzata ieri, di prendere un aereo martedì prossimo e di volare prima a Bruxelles per un colloquio con il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, e poi a Strasburgo, per un incontro con il presidente della commissione Ue, José Manuel Barroso, è già un caso. Le opposizioni, appena saputo del suo viaggio all’estero in concomitanza con l’interrogatorio dei magistrati che proprio martedì avrebbero dovuto ascoltarlo come teste e parte offesa, partono lancia in resta: sfugge ai giudici. «Fesserie. Ancora una volta la sinistra, attaccandomi, attacca l’Italia. Io vado a Bruxelles e Strasburgo per parlare di crisi, illustrare la manovra e chiedere una mano all’Europa ma a loro interessa solamente farmi cadere».
Perché chiedere una mano? Al centro del colloquio con Barroso, di certo, ci saranno la situazione nell’Eurozona, gli interventi per stabilizzare i mercati e, ovviamente, le misure inserite nella manovra per il risanamento dei conti italiani. Ma anche la richiesta - elemento in parte anticipato dal premier durante l’incontro coi giovani Atreju - di una parola dell’Europa sulle nostre pensioni. Misura impopolare ma strutturale su cui la Lega continua a fare ostruzionismo. Berlusconi spera che con una moral suasion tutta europea, il Carroccio possa essere più propenso a digerire il rospo di un eventuale ulteriore intervento sulla previdenza.
In ogni caso Berlusconi non è certo amareggiato di dover rimandare l’appuntamento con i magistrati napoletani. I quali, per bocca del procuratore capo Giovandomenico Lepore, hanno comunicato che «se l’incontro con il premier dovesse essere rinviato per un legittimo impedimento, stabiliremo una nuova data». In ogni caso Berlusconi viene sentito dai pm di Napoli come persona offesa, quindi «non c’è nessuna norma che lo obbliga a essere presente martedì». Traduzione feroce: «Tanto prima o poi ti becchiamo».
Berlusconi sa che in quell’occasione - alla quale si dovrà presentare solo e privo dei propri legali - potrebbe scattare il trappolone. Sebbene interrogato come persona offesa sull’affaire Tarantini, basterebbe un’incongruenza o un «non ricordo» di troppo per passare immediatamente da teste a indagato. Magari con l’accusa di «falsa testimonianza». Insomma, il plotone d’esecuzione dei magistrati è pronto a tirare il grilletto. Se non sarà martedì, sarà nei prossimi giorni. Come fermare l’ultimo assalto dei giudici? Il Cavaliere pare avere le armi spuntate. Un eventuale blitz legislativo sulle intercettazioni e sulla giustizia troverebbe l’altolà di Colle e Lega. Ed è anche l’atteggiamento del Carroccio a preoccupare il premier, posto che sia sulle pensioni sia sulla giustizia i leghisti potrebbero trovare terreno fertile per staccare la spina.
Meglio non pensarci. Così, tra un summit con i vertici del partito e un incontro con il «frondista» Martino che gli suggerisce «un colpo d’ala» («Vai in Parlamento con un pacchetto di riforme indispensabili per la crescita del Paese e se te le bocciano te ne vai.

Vedrai che ti acclameranno come fecero con De Gaulle»), il Cavaliere cerca di rimuginare il meno possibile su magistrati e intercettazioni. Tanto che in serata presenzia al ricevimento organizzato dai coniugi Brunetta per la festa romana del loro matrimonio, celebrato a Ravello il 9 luglio scorso.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica