Via Cavezzali, blitz all’alba nel palazzo dei clandestini

Quindici arresti. A febbraio fu ucciso un marocchino

Circa 300 agenti, assistiti da personale della polizia locale e del 118, hanno fatto irruzione ieri mattina all’alba nello stabile di via Cavezzali 11 diventato in questi ultimi anni una sorta di «libera repubblica» del crimine, tra spaccio, prostituzione, soprattutto maschile, e covo per clandestini. Una situazione di degrado causato da alcune società proprietarie della maggior parte dei quasi 200 alloggi che affittavano in nero a stranieri irregolari. Società che per cercare di tenere un minimo di ordine nello stabile avevano assoldato alcune guardie giurate. E una di queste durante un litigio lasciò partire un colpo dalla sua pistola che freddò un giovane marocchino.
«Non potevamo agire prima perché mancavano gli strumenti giuridici» ha spiegato il questore Paolo Scarpis, precisando che solo quando le diverse società immobiliari hanno fatto denuncia per 57 loro appartamenti occupati da abusivi, ha potuto far scattare il blitz.
Circa 300 agenti dicevamo ieri all’alba hanno fatto irruzione nello stabile per restituire gli alloggi ai proprietari. Un’operazione che ha consentito di individuare una settantina di clandestini poi portati in questura: 10 sono stati arrestati per inottemperanza all’ordine del questore di lasciare l’Italia. Ma anche di sequestrare 2,5 chili di eroina, 4 etti di cocaina, 8 di hashish e 23mila euro. In manette una coppia tunisina, lei incinta, e due marocchini che deteneva la maggior parte degli stupefacenti, più un altro marocchino per una condanna passata in giudicato. Un altro maghrebino ha dato invece di matto e si è ferito con una lametta al braccio. Molti altri alloggi, oltre ai 57 indicati, sono stati poi perquisiti.
E forse su questo edificio maledetto potrà finalmente scendere l’oblio, consentendo ai non pochi inquilini onesti di vivere sonni più tranquilli. Il condominio infatti balzò alla ribalta della cronaca il 27 febbraio quando una guardia giurata ebbe una violenta discussione con un marocchino di 27 anni. «È riuscito a sfilarmi la pistola e nel tentativo di riprenderla mi è partito un colpo» ha cercato di giustificarsi. Ma il giudice comunque l’ha incriminato per omicidio volontario.
Passa qualche settimana e si torna a parlare di via Cavezzali.

La Guardia di Finanza infatti arrestò i quattro soci di una delle immobiliari proprietarie dei 194 alloggi per una serie di reati, dal riciclaggio alla truffa. Un’inchiesta che coinvolse anche un direttore di banca, finito anche lui in cella.

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