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Il cda di Selex difende l'ad indagata: Grossi resta

Nessun passo indietro per Marina Gros­si: la moglie di Pier Francesco Guarguaglini, benché indagata dalla Procura di Roma in­sieme al marito, resta alla guida di Selex, la controllata di Finmeccanica nella bufera giudiziaria

Il cda di Selex difende l'ad indagata: Grossi resta

Nessun passo indietro per Marina Gros­si: la moglie di Pier Francesco Guarguaglini, benché indagata dalla Procura di Roma in­sieme al marito, resta alla guida di Selex, la controllata di Finmeccanica nella bufera giudiziaria. Esce dunque vincitrice- per ora - del braccio di ferro con l’amministratore delegato del gruppo aerospaziale, Giusep­pe Orsi, da sempre lontano dalle posizioni di Guarguaglini, che insiste per un cambio al vertice della società travolta dall’inchie­sta sugli appalti Enav, il cui ad Guido Puglie­­si è finito agli arresti domiciliari. Ma Finmec­canica, in difficoltà anche dal punto di vista finanziario, paga in Borsa: il titolo, già redu­ce da una settimana pesante dopo la trime­strale, ieri ha lasciato sul terreno - dopo una giornata da cardiopalma - il 6,5 per cento, sulla soglia dei 3 euro.

E il caso Enav arriva sul tavolo del gover­no. Palazzo Chigi, secondo l’ AdnKronos , starebbe accarezzando l’idea di far sostitui­re in tempi brevi i vertici o addirittura com­missariare l’Ente nazionale di assistenza al volo.

Mentre il braccio di ferro tra Orsi e i coniu­gi Guarguaglini, continua. Era stato proprio lui ad annunciare domenica sera la convo­c­azione urgente del consiglio d’amministra­zione di Selex Sistemi Integrati: una convo­cazione decisa «al fine di adottare le neces­s­arie determinazioni nell’interesse della so­cietà e dei suoi dipendenti, clienti e fornito­ri ». In altri termini, la richiesta di dimissioni per l’amministratore delegato Marina Gros­si, considerate da Orsi un atto dovuto, visti gli sviluppi dell’inchiesta che sabato scorso ha portato all’arresto,tra gli altri,del diretto­re commerciale di Selex Manlio Fiore e do­menica all’autosospensione di Lorenzo Borgogni, il braccio destro del presidente Guarguaglini,dall’incarico di direttore del­le relazioni esterne di Finmeccanica. Un col­po durissimo per l’immagine non solo di Se­lex ma di tutto il gruppo. L’attesa era dun­que tutta per un passo indietro della Grossi, su cui pesano le indagini per frode e corru­zione. Ma all’interno dello stesso consiglio, riunitosi per poche ore nel pomeriggio, si sa­rebbe verificata una vera e propria levata di scudi a suo favore: la maggioranza dei consi­glieri, nominati prima dell’arrivo di Orsi in Finmeccanica, non ha appoggiato la richie­sta di dimissioni proposta da quest’ultimo. Alla Selex resta dunque lo status quo, men­tre l’attenzione si sposta ora sulla capogrup­po. A guardare ci sono soprattutto i mercati che hanno già messo il titolo a dura prova la scorsa settimana e che anche ieri non han­no esitato a punire pesantemente la società.

Da martedì scorso, giorno della pubblica­zione dei dati sui nove mesi, chiusi con un rosso di oltre 320 milioni, il tracollo è stato drammatico: il 33%, praticamente un terzo del valore della società, perso in cinque se­dute.

Difficile che il consiglio possa riunirsi que­sta settimana. Con ogni probabilità si dovrà aspettare fino alla prossima per sapere se an­che la presidenza di Finmeccanica reggerà alla scossa o se Guarguaglini sarà costretto a lasciare.

Non è escluso tuttavia che anziché alle dimissioni, il presidente possa pensare alla remissione delle deleghe, ovvero le rela­zioni esterne e le strategie, in cui rientrano le attività internazionali del gruppo.

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