Roma - Esulta il centrodestra ma non solo, per la vittoria e l'elezione di Francois Sarkozy come presidente francese. La Cdl apprezza e sostine da tempo il leader neogollista, soprattutto anche a livello europeo, ma anche tra gli esponenti dell'Unione c'è chi si felicita, segnando un nuovo "strappo" con le posizioni della sinistra. Mentre il premier Romano Prodi ha inviato un messaggio al neopresidente.
"In Francia vince il centrodestra,
vince la famiglia del partito popolare europeo e si inizia una
nuova stagione politica in Europa". E' questo il commento del
capogruppo di Forza Italia al Parlamento Europeo Antonio Tajani
e vicepresidente del Ppe.
"Con il successo di Sarkozy - osserva Tajani - perde la
sinistra ma viene anche sconfitto il progetto di Bayrou che
sognava un polo centrista alternativo al centrodestra, la
sconfitta della Royal rappresenta un nuovo smacco per Prodi e
Fassino che tanto si erano impegnati per sostenere la candidata
della sinistra. Ormai è sempre più evidente: gli elettori
europei guardano con sempre maggiore fiducia al Ppe ed ai suoi
valori. Prodi ed i suoi alleati riflettano
attentamente".
"Con la tua elezione la Francia
guadagna un grande presidente, l'Europa un grande statista,
l'Italia un grande amico". E' quanto scrive Claudio Scajola,
presidente del Comitato di presidenza di Forza Italia .
"Il tuo brillante e da me atteso successo alle elezioni
presidenziali - aggiunge Scajola - è motivo di grande
soddisfazione personale e politica, personale, per l'amicizia
che ci lega da quando ebbi il privilegio di lavorare insieme a
te come ministri dell'Interno dei nostri due paesi; politica,
perché le tue idee e il tuo programma coincidono con i nostri e
certamente segneranno un consolidamento dei tradizionali vincoli
di amicizia tra Francia e Italia".
"Saluto con grande soddisfazione la
netta vittoria di Nicolas Sarkozy", dice il leader dei Riformatori Liberali Benedetto
della Vedova. "Sarkò l'americano - osserva - ha
vinto nel paese che, fino ad oggi, sembrava la trincea
dell'anti-americanismo europeo e lo ha fatto lanciando una sfida
aperta e senza sotterfugi. E' la vittoria - aggiunge - di una destra corale unita sotto
una forte leadership e con un ambizioso programma di innovazione
e riforme. Con Sarkozy non vince però solo il rappresentante di
un centrodestra moderno e riformatore contro una sinistra
vecchia e conservatrice. Vince anche un'idea della Francia e
dell'Europa opposta e alternativa a quella di Chirac e del
gollismo tradizionale".
"Siamo Lieti della vittoria di
Sarkozy, nostro collega nel Partito Popolare Europeo, che si è
mostrato più statista e più capace di cogliere e governare i
bisogni della nuova Francia". E' questo il commento del leader
dei Popolari-Udeur Clemente Mastella.
"Non ci sarà nessun partito democratico di sinistra al mondo
e, soprattutto in Europa, che senza una politica di collegamento
e di alleanza con l'area di centro, possa sconfiggere i propri
avversari politici. La via italiana, se la legge elettorale
sarà rispettosa anche dei piccoli partiti che come il nostro al
centro politico fanno riferimento, è l'unica praticabile anche
in Europa per segnare nuovi successi elettorali", ha proseguito
Mastella.
Anche il presidente dell'Internazionale dei
Democratici Cristiani e leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini
si è complimentato con il "collega e amico".
"La straordinaria affermazione di Sarkozy - afferma Casini
- è un grande risultato del partito popolare europeo e di tutti
quei moderati che credono al rinnovamento della
politica".
"Chi è il Sarkozy italiano? Speriamo
emerga presto". Lo ha detto Rocco Buttiglione nel corso dello
speciale Francia 2007, in onda su SKY TG24.
L'esponente dell'Udc commentando l'esito del voto
presidenziale si è detto certo che il vincitore
"sarà un ottimo presidente" anche per l'apertura verso
l'Europa".
Per il segretario di Rifondazione comunista, Franco Giordano, "Emerge in maniera del tutto chiara
dalle elezioni francesi che bisogna ricostruire il profilo
culturale e politico della sinistra in Europa".
"Vorrei aggiungere - conclude Giordano - che lo schema
bipolare e presidenzialista proposto dai francesi, importato in
Italia, aumenterebbe un elemento di passività e
americanizzazione della politica. In questo le destre rischiano
di avere sempre la supremazia".
Netto il giudizio del leghista Franco Borghezio: "La brillante vittoria di Sarkozy in
Francia che fa seguito a quella altrettanto straordinaria degli
indipendentisti scozzesi
ci riempie di soddisfazione in quanto ottenuta con parole
d'ordine storiche della Lega: stop all'immigrazione, difesa
dell'ordine e della sicurezza, no alla Turchia in Europa e
salvaguardia dell'identità minacciata dall'omologazione".
"In Europa - aggiunge - spira un vento di libertà contro le
vetuste parole d'ordine di una sinistra irrimediabilmente
ancorata alle vecchie ideologie ed avulsa dai bisogni profondi
dei nostri popoli".
"Dopo questo risultato possiamo dire
che in Francia la sinistra è morta".
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