Cecchi Gori ai domiciliari in clinica

Il produttore cinematografico Vittorio Cecchi Gori ha ottenuto gli arresti domiciliari. Il gip del tribunale di Roma ha accolto la richiesta dei legali difensori del produttore (Massimo Krogh e Antonio Fiorella), arrestato lo scorso giugno con l’accusa di bancarotta fraudolenta in seguito al fallimento della società Safin e dall’8 luglio ricoverato in una clinica per motivi di salute. Il produttore ed ex patron della Fiorentina, resterà, almeno per il momento, nella clinica Margherita di via Nomentana. «Questa è una bella giornata, sono molto felice per Vittorio, e spero che questa vicenda si concluda al più presto», ha detto Valeria Marini, attrice ed ex compagna di Cecchi Gori.
«L’ho già sentito al telefono, anche lui ha appreso la notizia con molta gioia. Quello che mi dispiace e che ancora non stia bene fisicamente. Spero comunque che questo sia un primo passo verso la completa risoluzione di questa situazione, a mio avviso ingiusta. Lo andrò a trovare al più presto, gli sono vicina - conclude l’attrice - e per lui ci sarò sempre».
«State tranquilli, è certamente un disguido» aveva ottimisticamente commentato Cecchi Gori ad alcuni stretti collaboratori mentre veniva lo scorso 3 giugno veniva portato in carcere dagli agenti della Guardia di finanza. E i suoi difensori, Massimo Krogh e Antonio Fiorella avevano aggiunto: «Dall'analisi del provvedimento del gip si deduce l'estraneità di Vittorio Cecchi Gori a ipotesi di reato.

Si tratta di operazioni del gruppo del tutto lecite».
Con lui erano finiti in manette Luigi Barone, suo stretto collaboratore ed ex amministratore di alcune società del gruppo, anche lui e Giorgio Ghini, presidente del collegio sindacale della Safin.

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