La Cei: «Dal Comune gesto discriminatorio»

(...) si trovano nella stessa situazione. Assisteremo a una espulsione di massa dalle scuole?». Gli fa eco la Caritas Italiana: al responsabile del settore immigrazione, Oliviero Forti, «dispiace constatare che sui temi dell’immigrazione ci sono toni esasperati che vanno a colpire anche i soggetti più vulnerabili». Per la Caritas, prosegue, «è patrimonio acquisito che i bambini abbiano gli stessi diritti di tutti, anche senza uno stato giuridico regolare». Prima contrario, poi favorevole, ora di nuovo contrario alla circolare è don Gino Rigoldi, il fondatore della Comunità Nuova: «Va corretta - sostiene - dice cose sbagliate. La Carta per i diritti del fanciullo, che è legge dello Stato, dice che tutti i bisogni di assistenza dei minori hanno come responsabile l’ente locale, cioè il Comune. È rispetto della legge accogliere tutti».
La Camera del Lavoro e la Flc Cgil invitano l’assessore all’Educazione Mariolina Moioli «a prendere atto della ordinanza del giudice e a modificare la propria circolare per garantire l’accoglienza di tutti i bambini». L’assessore provinciale ai Diritti dei bambini, Francesca Corso, sostiene che i bambini «vengono usati dalla politica come elemento di divisione. Si trattava di risolvere la questione non in termini giuridici ma pratici. Bastava ritirare e correggere una circolare e usare il buon senso».
Di tutt’altro avviso il capodelegazione della Lega in regione, Davide Boni: «Se difendere le normative vigenti è divenuta una colpa - afferma - allora vuol dire che il nostro Paese sta arretrando in maniera preoccupante. Basterebbe fare un giro negli asili milanesi per rendersi conto della situazione. Ammettere i clandestini significherebbe lanciare un messaggio sbagliato, premiando le famiglie che vivono irregolarmente nel Paese».

Anche Margherita Boniver, deputata di Forza Italia, è «sconcertata» che «le tante persone in regola, sia dal punto di vista fiscale che dal punto di vista dei permessi di soggiorno, vengano di fatto equiparati agli irregolari e ai clandestini».

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