Celentano aspirante sindaco: buttiamo giù i palazzi brutti

Tra il serio e il faceto il Molleggiato avanza l'ipotesi di candidarsi a Milano nel 2011. Programma: radere al suolo tutti gli edifici brutti. E Claudia Mori assessore

Celentano aspirante sindaco: 
buttiamo giù i palazzi brutti

Milano - Che non gli bastasse cantare, lo avevamo già capito. Ma che puntasse a palazzo Marino, quello, era difficile immaginarselo. Tra il serio e il faceto, "il re degli ignoranti", la butta lì: nel 2011 potrebbe scendere in campo per la poltrona da sindaco di Milano. La proposta glie l’ha lanciata ieri Mario Capanna in occasione della presentazione del suo nuovo libro "Per ragionare". "È un pò presto per dirlo - ha risposto l’ex ragazzo della via Gluck - anche perchè mi sembra difficile da realizzare per tanti motivi. Non me ne viene in mente uno ma è difficile. Bisognerà vedere gli sviluppi, se viene fuori una cosa importante io potrei essere talmente responsabilizzato...".

Sì, no, forse... Vorrei, non posso, ma forse... Pause, ripensamenti e frecciate. Celentano è sempre così, in bilico tra la provocazione, la presa in giro e la serietà. "Io - ha proseguito - non vorrei fare il sindaco perchè so a che cosa andrei incontro e poi credo che durerei poco. Ma a quel punto subentrerebbe la coscienza: c’è questa voce che è talmente elevata e talmente forte che dovrei piegarmi a questa richiesta che poi potrebbe essere molto divertente come tutte le battaglie. Aspettate ancora un pò".

Ruspa e famiglia
La Mori assessore e giù i palazzi brutti e i grattacieli. Celentano come Nerone, per prima cosa vorrebbe distruggere la Milano brutta. Come seconda cosa piazzare in consiglio comunale l'ex giudice di XFactor. Per quanto prematuro, Celentano sindaco ha già chi potrebbe affiancarlo nella guida della città: Capanna vicesindaco ("sarei meglio di quell’ex fascista di De Corato") e Claudia Mori assessore. Di sicuro il super molleggiato ha in mente la prima cosa che farebbe se diventasse sindaco: abbattere le case brutte e i grattacieli della città. "Per cercare di appassionare la gente e ritrovarci tutti insieme a lavorare per un progetto si potrebbe buttare giù Milano, quella brutta, tutte le case brutte che ci sono che poi adesso si riempie di grattacieli. Per esempio il Pirellone nuovo preso da solo non è brutto ma è brutto l’accostamento con le altre case".

Il problema di Milano, per Celentano, è che «è una città senza volto". Per questo pensa "si potrebbe fare un referendum per sgombrare la zona dove hanno costruito i grattacieli adesso: si mettono tante mine e tutto crolla giù".

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