Cultura e Spettacoli

Celentano, Rai col fiato sospeso per i suoi monologhi «al buio»

Giovedì sera in studio Ligabue. Nessun invito a Sabina Guzzanti

Paolo Giordano

da Milano

D’altronde la strategia è questa: confondere le acque, creare l’evento. È il segreto di qualsiasi show con la esse maiuscola e quello di Adriano Celentano di maiuscole ne ha già accumulate una bella scorta. Maiuscola è l’attesa, che è straordinaria. Poi le indiscrezioni, che sono più lunghe della Bibbia. O le polemiche, che minacciano di diventarlo. Tanto per chiarire, ieri Enzo Biagi ha addirittura comunicato urbi et orbi dalla prima pagina del Corriere della Sera che lui no, «non ci sarò con lei e con i miei compagni di avventura a Rockpolitik. (...) Forza Celentano, giovedì sarò il suo primo telespettatore». E sempre ieri gli ospiti papabili hanno fatto la solita gitarella fuori porta - ossia fuori Brugherio dove Celentano ha il suo quartier generale - grazie ai boatos, alle indiscrezioni che nei prossimi tre giorni diventeranno più voraci delle zanzare a ferrragosto. Madonna? Può darsi, in fondo il 25 parlerà per la prima volta a Londra del nuovo cd Confessions on a dancefloor, il tre novembre sarà a Lisbona per gli Mtv Awards quindi perché non far tappa anche da Celentano. Carlos Santana? Meno probabile, anche se il 28 esce il nuovo All that I am. B. B King in duetto con Mark Knopfler? Sting? Da dimenticare. Insomma, le uniche popstar che finora hanno timbrato il cartellino sono Ligabue (alla prima puntata) ed Eros Ramazzotti. L’altro sicuro è Roberto Benigni, che però ha già dato un’anteprima l’altra sera al Tg1 davanti a un raggelato Attilio Romita. Raggelata anche Sabina Guzzanti che, dicono, contrariamente alle attese non è stata invitata.
Dal fronte hollywoodiano (sapete, nulla è davvero kolossal se non c’è il profumo di Beverly Hills), Tom Cruise potrebbe atterrare a Milano, mentre difficilmente lo faranno gli altri celentanabili dell’ultim’ora: Harrison Ford e Brad Pitt.
Poi però, se si sopravvive a tutta questa baldoria di ipotesi, che sono belle bellissime ma tanto non si saprà nulla fino alla sigla d’inizio (come da accordi tra Rai e Clan, vedasi dichiarazioni di Del Noce e Meocci), per capire meglio Rockpolitik non resta che sfogliare l’album dei telericordi di Celentano. A far scalpore nei suoi show, fin dai tempi di Fantastico, sono stati i suoi ospiti o più semplicemente lui con le sue esternazioni? Così salta fuori che - solo per parlare della prima puntata - nella scaletta di Rockpolitik c’è un «buco» di un’ora che il Molleggiato occuperà in beata solitudine. Magari mostrando video imprevedibili. O dialogando con ospiti che - si dice - potrebbero essere convocati all’ultimo momento. Insomma, Celentano duro e puro. Questo diventerà il momento della verità: e gli argomenti in giostra saranno probabilmente quelli già annunciati: la libertà di espressione, i problemi del mondo, quelli veri, quelli svincolati dalla tarantella della politica.

Se Celentano saprà sprigionare il suo magnetismo, quello che tutti gli riconoscono e che ora molti attendono come ultima boccata d’ossigeno nel conformismo tv, allora solo così il suo show, più che con la gragnuola di fantaospiti, mostrerà tutte le maiuscole che il pubblico si aspetta.

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