Cronache

Il Celivo invita al volontariato

Il Celivo invita al volontariato

«Ma non ho tempo», è questa la frase più tipica posta a suggello dell’iniziale «Mi piacerebbe fare volontariato» dalla maggior parte della gente. Eppure a volte basta un giorno, una sera, anche solo un’ora al mese per mettersi a disposizione della comunità e fare qualcosa di utile per gli altri, non c’è scusa che regga, tantomeno l’altrettanto classica «E comunque non saprei a chi rivolgermi», dato che esiste ormai dal 1995 il Celivo a fare da «volano», come ama specificare il suo presidente Stefano Tabò, tra chi ha voglia di aiutare il prossimo e tutte le associazioni di volontariato attive in provincia di Genova. Il Celivo infatti, costituitosi in Associazione no profit con atto pubblico ufficiale nel 1995 (anche se in veste ufficiosa esisteva già dal 1992), festeggia oggi i 10 anni di attività con un convegno a Palazzo Ducale a cui saranno chiamati a spegnere le candeline, tra gli altri, anche il Vicario generale di Genova Monsignor Luigi Pelletti, il Presidente della Regione Claudio Burlando e il Presidente della Provincia di Genova Repetto. «É stata approvata nel 1991 la prima legge quadro sul volontariato che prevedeva l’obbligo di istituire centri per promuovere e diffondere il volontariato anche in Italia -spiega la direttrice del Celivo Simona Tartarini- ma solo nel 1998 abbiamo vinto il bando regionale diventando l’unico punto di riferimento ufficiale in questo senso per la provincia di Genova», il che non sta però a significare che il ruolo del Celivo sia quello di mediatore diretto, trattandosi infatti solo di un «ponte» tra chiunque desideri rendersi utile e le associazioni specifiche presenti sul territorio, «É sufficiente recarsi nella nostra sede di piazza Borgo Pila 6 -conclude la Tartarini- per ottenere gratuitamente tutte le informazioni e i contatti necessari».

A volte basta davvero poco, anche solo fare la spesa a un anziano per il Filo d’argento una tantum, portare a spasso un cane abbandonato al canile di via Adamoli nei ritagli di tempo, o anche solo andare a pulire le spiagge con Legambiente una volta all’anno, a volte basta davvero poco, anzi, pochissimo.

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