Era una specie di «azienda» familiare, composta da mamma, figlia e il di lei fidanzato, tutti nomadi Sinti. Solo che era dedita ad agganciare vecchie signore, raggirarle, entrare in casa e spazzolare soldi e gioielli. Per fortuna sono stati fermati dagli agenti della mobile che ieri allalba sono andati a prelevarli a Nichelino, in provincia di Torino, quartier generale di unetnia particolarmente dedita a questo odioso reato.
Sono così finiti in manette Anna Alafleur, 44 anni, Elene Massa, 26, e Luciano Grisetti, 27, a cui vengono addebitati una mezza dozzina di colpi che avrebbe fruttato 60mila euro. La tecnica era semplice: i tre fermavano le vecchine per la strada, la mamma si fingeva infermiera riuscendo a convincere la vittima di averla assistita durante un recente ricovero ospedaliero.
Una volta carpita la fiducia «scoprivano» che la pensionata abitava, guarda caso, proprio in quella via dove avevano appena comprato casa. «Sa signora, abbiamo gli operai che ci stanno sistemando lappartamento e non ci fidiamo di lasciare i nostri gioielli. Potrebbe tenerceli lei?». La poveretta accettava, loro salivano e poi razziavano soldi e preziosi. Lhanno scorso hanno colpito una mezza dozzina di vecchine tra i 69 e gli 84 anni: in particolare il 28 giugno in via Comandin, il 31 agosto in via Savona, il 1° settembre in centro, il 24 novembre in via Savio.
Ma non hanno fatto i conti con lapposita squadra, una decina di investigatori, istituita allinterno della sesta sezione della squadra mobile diretta da Antonio DUrso. I poliziotti hanno impiegato tecniche solitamente impiegate nel contrasto della malavita: pedinamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali.
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