In cella il clone del corriere

«Rieccolo», devono aver pensato i carabinieri del Reparto Operativo di Genova dopo aver fermato lunedì ad un casello autostradale genovese un corriere di hascisc di 42 anni già arrestato nel gennaio scorso con un quintale di stupefacente. E invece era il suo fratello gemello, che trasportava sulla sua Bmw One 23 chili di hascisc marocchino. Così Maurizio Firpo, 42 anni, ha seguito nel carcere di Marassi le orme del suo clone, Roberto.
Dopo il primo arresto, compiuto il 22 gennaio scorso al casello dell'aeroporto, i carabinieri del maggiore Gavino Sechi hanno continuato a tenere sotto controllo gli accessi autostradali in città, convinti che dopo l'ingente sequestro l'organizzazione di corrieri avrebbe cercato di introdurre in città altro pregiato hascisc proveniente dal Marocco via Spagna.
Lunedì i continui appostamenti sono stati premiati. Quando i militari in borghese hanno fermato la Bmw, riconoscendo il conducente, hanno pensato che Roberto Firpo fosse evaso dagli arresti domiciliari ai quali nel frattempo era stato messo.

E invece era il fratello gemello, identico a lui. Così l'auto è stata portata in caserma e smontata: dietro i pannelli del sedile posteriore sono così saltati fuori i panetti di hascisc del valore di circa ottantamila euro.

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