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Al Cenacolo solo con la guida? Una bugia

Mortificare Milano, perché? Le visite al Cenacolo Vinciano, effettuate nella giornata del sabato, accolgono molte persone che durante la settimana «lavorano» e possono godere di quei 15 minuti di appagamento artistico solo nella giornata di sabato ma con guida obbligatoria... Questo è quanto sono riuscita a sapere dopo ore intere trascorse al telefono la cui linea risulta sempre occupata. Quando finalmente si riesce a «beccare» la telefonista, si viene a sapere che «al sabato le visite si effettuano solo con guida (pagante)»: io però non potevo fare da guida al mio gruppo, che peraltro accompagno da anni, anche se giornalista e autrice di saggi. La pazienza ha un limite! Mi sono recata lo stesso giorno, il 6 febbraio, prima all’Ufficio sovrintendenza ai beni culturali in piazza Duomo poi in corso Magenta dove ha sede appunto il Cenacolo e dove ho avuto l'occasione di parlare con persone addette agli ingressi e dove l'intendente ai Beni culturali mi ha assicurato che «non è vero». Le visite con la guida sono solo su richiesta e al sabato alle ore 10 e alle 16. Due sole volte. Informazione volutamente (?) inesatta, perché alle mie insistenze mi è stato detto che devo attendere fino a maggio!
Dobbiamo noi milanesi del nord e del sud che abbiamo scelto questa città con precise motivazioni, accettare anche l'umiliazione di dover sottostare ai «comandi» di un'altra città italiana. Venezia, per quanto riguarda i Beni culturali. E per essi il Cenacolo Vinciano! Noi qui a Milano siamo costretti ad attendere mesi per poter essere ammessi a vedere il capolavoro di Leonardo da Vinci. Direte voi, e cosa c'entra Venezia? La magnifica città lagunare che desta meraviglie per le sue bellezze artistiche pare (così mi è stato riferito all'ufficio di corso Magenta) che abbia vinto un «appalto» (non meglio definito) per cui se si vuole vedere il Cenacolo, ci si deve rivolgere a Venezia, e anche il pagamento deve essere versato su vaglia o bonifico bancario... a Venezia! E sì che Leonardo era a Milano quando lavorava presso la chiesa di S. Maria delle Grazie e componeva quel prezioso lavoro.
E non solo Milano è soggetta a questo sistema, ma anche il Palazzo Ducale a Mantova, il Castello di Miramare a Trieste e ancora a Mantova i lavori del Mantegna eccetera.

A quelle persone che amano l'arte mi permetto suggerire di far tesoro su quanto avete letto. E se amate Milano, tenete presente che questa «nostra» Milano non solo deve subire lunghe attese e passare «per ultima» pazienza, ma dover subire anche le bugie, no!

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