È Roma la città più impaurita del mondo. Unindagine condotta dal Censis su dieci metropoli (New York, Bombay, Londra, Parigi, Roma, Il Cairo, San Paolo, Mosca, Pechino e Tokyo) evidenzia come la popolazione della capitale sia quella che manifesta il più alto tasso di inquietudine esistenziale. Una paura figlia dei grandi eventi, dei mutamenti portati dalla globalizzazione, della crisi economica, delle violenze e di un crollo di fiducia nel progresso tecnologico, non più visto come portatore di benessere e tutela per tutti.
Linsicurezza è il sentimento che emerge di più; i numeri sono chiari, su un campione di cinquecento persone, alla domanda «quale sentimento descrive il suo rapporto con la vita?», il 46 per cento dei romani ha risposto l«incertezza» mentre il 12 per cento la «paura». Il 58 per cento degli intervistati vive in una condizione di malessere, stato danimo che non si riscontra in queste proporzioni nelle altre grandi città, in cui la somma di queste due percezioni si ferma al 36 per cento. Ponendo le generazioni a confronto, la ricerca evidenzia come proprio i figli del progresso, i giovani (il 51 per cento) nella fascia detà tra 18 e 29 anni, siano più preoccupati degli anziani (il 35 per cento), tra i 65 e i 74 anni.
Le ansie si riferiscono, da un punto di vista individuale, al timore di non essere autosufficienti. Collettivamente, invece, prevale (anche allestero) lansia da disastri ambientali. Lo studio rileva una voce significativa riguardante la paura di violenze fisiche, nelle donne superiore rispetto agli uomini, i cui livelli aumentano drasticamente nella periferia, il 14,2 per cento, rispetto al centro, il 5 per cento.
«Questa è la Roma che abbiamo ereditato dopo quattordici anni di centrosinistra - commenta il sindaco Gianni Alemanno - è la Roma di Veltroni, è la Roma che dei gravi problemi rispetto alla sicurezza. Noi labbiamo sempre detto, prima in campagna elettorale e adesso. Ci hanno risposto che volevamo fare uno Stato di polizia, che volevamo enfatizzare la para dei cittadini invece linquietudine cè». Il primo cittadino, intervenendo alla settima Conferenza di organizzazione della Uil, ha inoltre sottolineato che «a questo si aggiunge anche uninquietudine di carattere sociale che ovviamente è legata al ciclo economico complessivo dellItalia e dellEuropa. Ma il dato di fondo - ha concluso - è che noi abbiamo sempre ribadito che Roma ha bisogno di nuove certezze e nuove regole e su queste stiamo lavorando molto intensamente».
Ecco il maggior successo di questi anni veltroniani: solamente il 4,6 per cento dei romani ha un atteggiamento ottimista nei confronti della vita e meno del 10 nel futuro, contro il 17 per cento delle altre metropoli. Questa indagine sarà presentata dal 24 al 26 settembre al World Social Summit della Fondazione Roma, realizzato in collaborazione con il Censis, che si avvarrà dellalto patronato del Presidente della Repubblica e del patrocinio del ministero degli Esteri.
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