Lex santone della libertà di parola trasformato in censore. Lex maestro del garantismo convertito al credo giustizialista. Sarà la strana alleanza con lIdv in molte Regioni, a partire dalla sfida clou del Lazio, sta di fatto che Marco Pannella di questi tempi parla proprio come Antonio Di Pietro. «È in atto, senza freni, da parte del presidente del Consiglio un tentativo eversivo rispetto alla Costituzione e sovversivo rispetto allordine pubblico», ha tuonato ieri mattina il leader radicale. Ma cosa ha fatto infuriare a tal punto Pannella da spingerlo a gridare al colpo di Stato, come fa Tonino un giorno sì e laltro pure? Ebbene, Berlusconi ha osato «intervenire telefonicamente, fuori da ogni regola, per 12 minuti ad UnoMattina e per 8 minuti su Canale 5». Proprio così. Venti minuti tondi tondi al telefono in due programmi televisivi. Gravissimo, per lex libertario oggi censore, che ai bei tempi si imbavagliava nelle tribune politiche per chiedere più spazio e oggi chiede a gran voce di imbavagliare gli avversari. Non soddisfatto, alle 18 Pannella è andato a manifestare davanti alla Rai, in Viale Mazzini a Roma, «affinché si interrompa il tentativo in atto da parte di Silvio Berlusconi di eversione rispetto alla Costituzione e di sovversione nei riguardi dellordine pubblico».
E ancora, in puro stile dipietresco, ha chiesto «ai pm di Roma di intervenire con la misura cautelare interdittiva che prevede la sospensione dallincarico pubblico ricoperto dal direttore generale della Rai Mauro Masi e dal direttore del Tg1 Augusto Minzolini». Come dire: più toghe per tutti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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