(...) dirà che degli infiltrati erano presenti anche nel corteo al quale ha partecipato visto che in piazza Portello hanno colorato le pareti con le scritte «La rivolta non si arresta» e «Solidali e complici con i ribelli», per poi passare a palazzo Tursi tracciato con lo slogan «La rivolta non si processa» o, ancora, «Chi devasta e saccheggia è lo Stato», scritta dedicata in via XXV aprile. Durante questa passeggiata per il centro cittadino, rimasto paralizzato, anche bidoni della spazzatura rovesciati e laggressione ad una giornalista di Radio 19 alla quale è stato strappato il microfono, insultata e allontana dal corteo.
Tutto tollerato, siamo a Genova dove il presidente della Regione Claudio Burlando (prima del corteo in città) decide di condannare gli episodi di Roma servendo poi un assist ai rivoltosi: «Cè una generazione di giovani che comincia ad avere inquietudini incredibili sul futuro, capendo che una buona parte della competitività e del risanamento finanziario è fatto sulle loro spalle.
Poi lavvocato Laura Tartarini che prende tutti per visionari: «Quella nella Capitale era una manifestazione di studenti e lavoratori. Noi i black block non li abbiamo visti». E gli infiltrati di cui parla Giuliani?
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