Cento studenti per cento canti Dante si declama anche in metrò

Viaggio nella Divina Commedia: si parte oggi da Cadorna. Piazze, chiese e atenei le «stazioni»

Marta Bravi

Buzzati ci aveva già pensato. Aveva immaginato di venire chiamato dal direttore del Corriere per andare a vedere la straordinaria «scoperta» emersa durante gli scavi della metropolitana, all’altezza di corso Sempione. Era la porta dell’Inferno, che conduce a una città «in apparenza del tutto come qui da noi - scriveva Buzzati - e gli uomini sono in carne e ossa, mica come quelli di Dante. Vestiti come noi... una città come le nostre con luce elettrica e automobili... ».
Oggi, dalle 13, quel viaggio buzzatiano, fatto sulla filigrana della fantasia, si replica - molto più serenamente - a bordo dei versi del Poeta. Partenza, come tutti i viaggi, dalla stazione per scendere poi tra i versi del primo canto dell’Inferno dantesco. Guide, molto «virgiliane» cento ragazzi volontari. Alle 13 il Primo canto sarà recitato nell’ingresso della stazione ferroviaria di Cadorna, per proseguire giù sotto terra in metropolitana. Alle 14 il secondo e il terzo canto dell’Inferno saranno recitati sulle banchine, nelle scale, lungo i corridoi della fermata di Amendola Fiera, contemporaneamente a Cadorna, i ragazzi interpreteranno il quarto e il quinto, mentre a Duomo andranno di scena sesto, settimo, ottavo, nono e decimo. Alle 14.20 e alle 14.40 si replica la performance.
Esauriti i canti infernali si risale in superficie: il Purgatorio è ambientato nelle piazze cittadine. Appuntamento alle 15.30 in un altro luogo simbolo, il Castello sforzesco, per i primi due canti, nello stesso momento la poesia si snoda per il centro, da corso Vittorio Emanuele alla Galleria, attraverso Brera, davanti alla Cattolica per «terminare il viaggio», solo metaforico, in via Manzoni, angolo Crocerossa. Anche in questo caso sono previste due repliche, sempre negli stessi luoghi, alle 15.50 e alle 16.10. Bisognerebbe avere il dono dell’ubiquità per poter sentire tutta la Commedia poiché le recite avvengono contemporaneamente. Ma questo è il bello: cogliere l’attimo perché l’evento accade «hic et nunc» in ossimorico contrasto con l’eternità dell’Opera dantesca.
Il Paradiso di ferma davanti agli ingressi delle chiese cittadine, «non abbiamo osato spingerci fin dentro» dicono gli organizzatori: Opera d’arte, Associazione Cento Canti, Elsinor Teatro Stabile d’Innovazione, Associazione La Skenè, patrocinate da Ferrovie Nord, Atm, Assessorato Sport e Giovani del Comune. Alle 17 (si ripete alle 17.20 e 17.40) i primi 32 canti «celesti» verranno interpretati sul sagrato della Chiesa del Carmine, di san Simpliciano, Sant’Ambrogio, Santa Maria delle Grazie, Duomo, Santo Stefano. La Commedia si chiude in modo glorioso. I cento «attori non attori» declameranno l’ultimo canto del Paradiso all’unisono alle 19 in piazzetta San Carlo. Questa volta senza repliche, come diceva Paganini.

«Un miracolo o una rivoluzione ancora non so, di sicuro una novità creativa» dice l’assessore alle Sport e Giovani , Aldo Brandirali, presentando l’iniziativa, che vuole colpire i passanti a colpi di rima: i giovani che fino a oggi non hanno sentito il fascino di Dante, gli adulti che conservano sbiaditi ricordi nella mente. La Commedia dei Cento Canti tutt’altro vuole essere, «una vibrazione carnale di persone» come la definisce Brandirali.

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